CIVITAVECCHIA – Esplode inevitabile la polemica politica all’indomani della notizia dell’aumento della tariffa servizio mensa a partire dal prossimo anno scolastico, così come disposto da una delibera di Giunta dello scorso 9 maggio. Aumenti che, come già denunciato dai sindacati, oscillano tra il 50 e in alcuni casi anche il 75%. Il pagamento del servizio sarà in funzione dell’appartenenza alle fasce di reddito determinate dall’Isee il cui criterio di calcolo e suddivisione viene duramente contestato dall’Italia dei Valori. Si nota come le fasce di reddito Isee previste siano solamente tre (oltre quella esente con reddito inferiore a € 5.325) – affermano dall’Idv – con una suddivisione e relativa ripartizione della spesa che a noi non appare equa. Infatti, ad esempio, esiste un’unica fascia di reddito tra € 10.000 e € 30.000 e già questo aspetto rende assolutamente non progressiva la partecipazione alla spesa delle famiglie in relazione al reddito, considerando che 20.000 euro di differenza tra i due valori non sono cosa di poco conto. Il Comune di Roma, per citare un caso vicino, stabilisce, oltre la fascia di esenzione totale, scaglioni progressivi di 2.500 euro tra una fascia e la successiva. Un altro comune vicino come quello di Ladispoli, nel cui servizio mensa vengono utilizzati prodotti biologici e cibi naturali, ad esempio, prevede che da € 10.001 a € 15.000 il costo per pasto sarà di 2,50; per chi ha un reddito che va da €15.001 a €20.000 il pasto sarà di 3,00 euro e per chi supera i 20.001 il costo sarà di 3,30. Qui a Civitavecchia invece leggiamo nella delibera, di cui chiediamo il ritiro, che da €10.653 a € 30.000 il costo del pasto è di € 4,00, e al disopra dei € 30.001,00 sarà di € 6,20. Come si può verificare è una cifra ben diversa da quella di Ladispoli dove, tra l’altro, la mensa funziona benissimo ed il cibo è ottimo”. L’Idv sottolinea come il contributo dell’Amministrazione a sostegno del servizio mensa sia stato sensibilmente ridotto, fatto a suo avviso riconducibile “ad un’amministrazione che è in dissesto finanziario ma che ancora gli attuali inquilini di palazzo del Pincio si ostinano a mascherare per lasciarsi liberi a spese allegre e ad altri atteggiamenti irresponsabili quali il ricorso a mutui”. L’Idv invita quindi la Giunta a ritirare la delibera in questione e ad rendere meno oneroso il carico sulle famiglie in un momento di crisi.
Una richiesta avanzata anche dal Direttivo de la Destra che usa toni duri e invita l’Amministrazione a fare un passo indietro. “Non possiamo permettere che la tassa sulla mensa scolastica venga triplicata, un’amministrazione responsabile si dovrebbe vergognare. I conti si devono far quadrare tagliando le spese superflue non speculando sui pasti dei bambini. Il limite è stato superato, sulle tematiche sociali non siamo disposti a concedere nulla”
Sulla stessa lunghezza d’onda Futuro e Libertà., che commenta: ”Andare a colpire sull’alimentazione dei bambini, dei nostri figli e nipoti, beh non ha eguali. Pensate solo a chi ha più di un figlio che fa i rientri scolastici e quindi pranza a scuola. Pensate a quanto aumenterebbero le loro spese mensili. Tanto vale portarseli a casa alle 13. Evitando così il tempo pieno. Che sia anche questo l’intento? Ma perché non si fanno dei tagli alle spese inutili visto che a Civitavecchia ce ne sono state e ce ne sono molte? Perché deve essere sempre il cittadino a rimetterci specie in un momento di gravissima crisi economica come quella che vive non solo l’Italia ma Civitavecchia in primis? Diteci voi se, pur essendo nel centrodestra come abbiamo sempre detto, possiamo sostenere una amministrazione del genere”.
Durissimo anche il portavoce cittadino di Sel Enrico Luciani: “Questa delibera è assolutamente ingiusta non solo, cosa già gravissima, per le famiglie costrette ad uno sforzo economico sproporzionato, ma anche per la ricaduta sociale che avrà sul territorio e che evidentemente al giunta comunale non è in grado di capire: in un momento di crisi economica ed occupazionale il Comune aggrava la situazione dei nostri concittadini, complica la gestione familiare e scarica su donne e uomini genitori e lavoratori il costo di un servizio fondamentale. Questa destra continua a fare propaganda parlando di sostegno e cura della famiglia, poi nella concretezza la colpisce e la svilisce proprio a partire da coloro che hanno figli”.
Accusa al Sindaco, infine, anche dal segretario del Patrizio De Felici: “La delibera del Comune di Civitavecchia sulle mense scolastiche è evidentemente frutto di due problemi. Il primo, quello di un’Amministrazione che sta raschiando il fondo del barile per fare cassa e come è tipico della destra va a mettere le mani nelle tasche dei più deboli. Il secondo, la delibera è evidentemente approssimativa perché, tra l’altro, pensare che chi dichiara 10mila euro l’anno abbia la stessa capacità di spesa di che ne dichiara 30mila è un palese errore.
Dinanzi a quest’ennesimo attacco ai diritti molti cittadini si sono rivolti al PD. Chiediamo pertanto un incontro urgente con l’Assessore Vinaccia per affrontare e risolvere il problema”.






