CIVITAVECCHIA – Amministrare una comunità non è cosa semplice. In tempi di crisi lo è ancora di più. Chi si candida a farlo non può essere all’oscuro delle difficoltà che si debbono affrontare e deve essere perfettamente consapevole delle scelte, spesso pesanti, che occorre assumere sulle proprie spalle. Diversamente ci si troverebbe di fronte a degli irresponsabili che agiscono sul terreno dell’amministrare la cosa pubblica con lo stesso atteggiamento di un bimbo che riceve in dono un giocattolo nuovo. Ciò che si richiede è un approccio maturo, di grande serietà e responsabilità. Una Amministrazione non è un parco dei divertimenti. Non può ospitare equilibristi, che non siano alla sana ricerca delle necessarie mediazioni; illusionisti, che propongono soluzioni fantasiose invece di verità che talvolta possono essere impopolari; trapezisti, che danno luogo a spericolate evoluzioni, su nuvole di principio poco frequentate, invece che sporcarsi la punta delle scarpe con la difficile realtà quotidiana; ginnasti e contorsionisti, delle cui prestazioni eccezionali non si avverte la necessità perché ciò che si richiede è solo una semplice e lineare buona amministrazione. Ma soprattutto la nostra città non ha necessità che, alle sue difficoltà e ai drammi di tante persone, si aggiunga una abbondante dose di clownerie. Come definire altrimenti, senza voler mancare di rispetto ad alcuno, la recente decisione di aprire (e chiudere in una settimana!) un bando per individuare una terna di candidati alla presidenza della Autorità Portuale? La cosa se non fosse seria dovrebbe essere seppellita dagli “sghignazzi”, per dirla con Dario Fo. Sono molte le ragioni che non possono non muovere al riso anche le persone più austere. La principale è che in questa circostanza i vessilliferi dell’antipolitica accolgono e rilanciano come cosa loro, per di più selezionata, ciò che la politica ha prodotto e accarezzato negli anni. Proviamo ad immaginare il confronto tra un giovane e brillante laureato, con specializzazione in economia e/o diritto marittimo e qualche master, e chi invece vanta nel proprio curriculum vitae l’aver materialmente diretto una Autorità Portuale. Chi può seriamente pensare che venga scelto il giovane? Salvo che non venga selezionato solo per piantare una bandierina, comunque votata al sicuro insuccesso. La domanda è: da chi è stato scelto colui o coloro che vantano questo illustre passato di massima direzione di Autorità Portuali? La risposta è la politica! Quella stessa politica, e nemmeno la migliore espressione, che il movimento cinque stelle dice di voler combattere. Ora, in presenza di un potere reale e concreto, non solo il sedicente movimento si ritira dalla lotta contro la “vecchia politica” ma la nobilita attraverso un “falso” bando di selezione che ne accredita le scelte. A questo punto lo “sghignazzo” è una reazione umana e comprensibile. Abbia il coraggio, questa Amministrazione, di assumersi sino in fondo le proprie responsabilità. Questo viene richiesto alla buona politica: assunzione di responsabilità. Lasci ad altre professioni, che hanno la missione dell’intrattenimento, il compito di imbastire trucchi e giochi di prestigio. Venga espresso con chiarezza il proprio pensiero ed il proprio punto di vista. Un’altra curiosità riguarda i criteri con i quali verranno selezionati i candidati ma soprattutto chi sarà incaricato della valutazione dei titoli e delle competenze. Tra uno “sghignazzo” e l’altro viene da pensare: ma in genere gli esaminatori non hanno più competenze di chi viene esaminato? Dunque si inseriscano nella terna i più competenti: cioè coloro che saranno chiamati alla selezione. Si potrebbe continuare ma chi scrive, per il profondo rispetto che ha sempre nutrito verso la politica, verso le istituzioni e i suoi legittimi rappresentanti prova disagio per la inevitabile china farsesca sulla quale si è costretti a scendere. L’ottimismo porta a ritenere che, passata la nottata, un po’ di luce e di calore arriverà anche a illuminare e riscaldare la nostra martoriata città.
Piero Alessi