L’Agraria si riunisce ed esplode la protesta

CIVITAVECCHIA – Pomeriggio movimentato in via Isonzo per il Consiglio di Amministrazione dell’Università Agraria. Diversi punti all’ordine del giorno e diversi soci in attesa fuori dalla sede a manifestare sempre sulla annosa questione usi civici..

Questione che a Civitavecchia si protrae da molti anni con famiglie che si trovano nell’impossibilità di poter vendere o disporre delle proprie case per i vincoli di privato gravato e demaniale che gravano sui terreni. Un vero e proprio limbo dal quale uscirne sembra impossibile se non mettendo mano al portafoglio e pagando per l’ennesima volta.

La presenza di alcuni soci fuori la sede del Polo Culturale Taj Lucia, dove si sarebbe dovuta tenere l’assemblea, era giustificata anche dall’ordine del giorno presentato dall’Università Agraria e contestato da alcuni associati attraverso una lettera del loro avvocato. L’Odg prevedeva al punto 2 la “surroga dei consiglieri dimissionari”, dopo che lo scorso 19 dicembre cinque componenti il consiglio di amministrazione dell’UA hanno presentato le proprie dimissioni. Su questo punto si legge nella lettera dell’avvocato che “la surroga dei consiglieri dimissionari non può essere portata a termine perché l’Università Agraria è un Ente con personalità giuridica privata e pertanto non può accedere alla disciplina della surrogazione dei consiglieri dimissionari propria degli enti amministrativi locali”.

Sotto accusa anche il punto 9 dell’odg, “delega al Comitato Esecutivo per lo svolgimento temporaneo di alcune funzioni proprie dell’organo consiliare”; punto contestato nella stessa lettera poiché “si tende sostanzialmente ad escludere (su materie ed aspetti neppure precisati) l’attività del consiglio di Amministrazione unico e massimo organo di indirizzo e controllo e si pone in netto contrasto le Norme Statuarie che non consentono alcuna arbitraria delega in favore del Comitato Esecutivo, mero organo residuale del C.D.A. ( cfr. artt 8 e 9 dello statuto)”.

Effettivamente lascia perplessi la possibilità che, se anche si possa ricomporre il numero dei consiglieri attraverso la surroga, il consiglio d’amministrazione ricomposto si spogli dei suoi poteri istituzionali per delegarli al Comitato Esecutivo composto da soli 3 membri. Il cda ha una funzione e, una volta ricomposto il numero, delega parte della propria funzione? Su quali aspetti, materie e perché? Inoltre il punto 8 dell’ordine del giorno prevedeva “approvazione del regolamento di accesso agli atti relativi ai beni collettivi”. Non esiste già un regolamento di accesso agli atti? Vengono apportate modifiche al precedente e se sì, quali?

Insomma, è vero che l’Università Agraria ha subito una trasformazione negli ultimi anni che l’hanno resa un ente di diritto privato ma gestisce beni e soldi della collettività, di tutti i cittadini. Questo significa anche che i soci hanno diritto di essere presenti alle sedute del consiglio di amministrazione che sono pubbliche ai sensi dell’art 8 punto 9 dello statuto, “fatta eccezione per i casi deliberati dal consiglio stesso”, che sembrano non riguardare il caso in questione. L’Università Agraria deve quindi, nel pieno del rispetto delle norme sul Covid, garantire la presenza degli associati.

L’Assemblea è stata aggiornata a domani in seconda convocazione alle ore 17, con i soci che oggi hanno manifestato in attesa di vedere se le loro istanze siano state recepite.

Nel frattempo, in tutto questo caso che continua a contraddistinguere l’Università agraria di Civitavecchia, sarebbe forse opportuno che la Regione Lazio, ente deputato al suo controllo, cominciasse a far sentire la propria voce.