CIVITAVECCHIA – Numeri la Cgil ha preferito non darne, per non cadere nel facile tranello della conta e della contrapposizione di cifre. Ma lo sciopero generale di quest’oggi è stato sicuramente un successo, quanto meno a Roma e nel Lazio dove in molti posti di lavoro l’astensione ha toccato frequentemente punte dell’80, del 90 e anche del 100%. E le migliaia di persone che hanno sfilato in mattinata nella Capitale confermano sicuramente la sensazione di uno sciopero che ha trovato una forte risposta. Basti pensare che la coda del corteo si è mosso da Piazzale Esquilino circa un’ora dopo che la testa si era incamminata.
E la presenza di Civitavecchia nella Capitale è stata senza dubbio rilevante, oltre che protagonista, come commenta entusiasta il segretario generale della Cgil di Civitavecchia Cesare Caiazza, che definisce “straordinaria la risposta di lavoratori, precari, pensionati e studenti alla mobilitazione generale”. “La manifestazione provinciale di Roma – commenta – è stata imponente, segnata da decine di migliaia di persone che hanno sfilato da Piazza dell’Esquilino fino al Colosseo. Importante e visibile il contributo del comprensorio di Civitavecchia, sia nell’adesione allo sciopero che nella partecipazione alla manifestazione provinciale con una presenza di centinaia di lavoratori, precari e pensionati giunti a Roma con 5 pullman stracarichi.
Tutte le manifestazioni sono state aperte da giovani e precari marcando una particolare attenzione della Cgil nella lotta contro il precarietà, per l’occupazione, per il futuro del lavoro, dei giovani, del Paese”.
Particolarmente nutrita e visibile la presenza dei precari di Civitavecchia, in particolare quelli del Porto, che hanno sfilato dietro lo striscione già utilizzato nella manifestazione di Roma del 9 aprile: ‘Le mani pulite’.
“Uno di loro – prosegue Caiazza – Pier Paolo Pielisi, ha preso la parola (in rappresentanza del movimento nazionale ‘La nostra vita è adesso, il tempo non aspetta’) descrivendo, a partire dalla propria realtà, le condizioni di precarietà di lavoro e nelle prospettive di vita nelle quali versano la maggioranza dei giovani, e anche meno giovani, nel nostro Paese. E’ stata data la parola, inoltre, ad un altro civitavecchiese. Marco Galice, in rappresentanza dei precari della scuola di Roma e Lazio, è stato protagonista di un intervento applauditissimo nel quale, tra l’altro, riferendosi alle affermazioni di Berlusconi che aveva definito tutti gli insegnanti della scuola pubblica di sinistra, ha rivendicato il ruolo di docenti – anche di quelli precari – nel trasferire agli alunni il valore dello studio e non quello (proposto dai festini del Premier) delle affermazioni e delle carriere facili date dalla mercificazione del corpo e da altri disvalori. E’ stata davvero una bella giornata – conclude – che rafforza la convinzione nella possibilità di produrre il cambiamento del quale i lavoratori, i pensionati, precari, giovani, le donne e l’intero Paese, hanno urgente bisogno”.