La vittoria di Tidei arriva dalle periferie

elezioni1CIVITAVECCHIA – La lunga battaglia è infine conclusa. E’ stata a detta di tutti la peggiore campagna elettorale di sempre a Civitavecchia, per la ferocia nello scontro verbale e non solo, per la quantità di colpi scambiati sopra e sotto la cinta, per la voglia di vincere messa in campo dai candidati sindaco. E’ stata anche di più questa elezione: ha inaugurato la stagione della primarie nel centrosinistra (che hanno trasformato la campagna elettorale di Pietro Tidei in una vera e propria maratona), ha registrato l’exploit della lista Città Nuove, inizialmente messasi fuori dalle larghe intese per poi rientrarvi con un roboante 8% di esordio. Fuori dagli schieramenti classici è da segnalare il buon risultato della lista del Movimento 5 Stelle, che pur non avendo piazzato il candidato sindaco Porrello in consiglio comunale deve comunque ritenersi soddisfatti degli oltre 6 punti percentuali del primo turno.
Un’epopea, una lotta senza quartiere che ha travolto la città e non sappiamo se con l’effetto di appassionarla o di allontanarla ulteriormente dalla politica. Momenti di tensione altissima tra i contendenti, continui colpi di scena: Tidei che stravince le primarie, poi il vantaggio annunciato dai sondaggi che si sgretola al primo turno con Moscherini che con notevole prova di forza stacca di un punto e mezzo (circa 500 voti) il neosindaco, ed infine il centrosinistra che al ballottaggio mette le marce basse e gioca completamente un’altra partita, si compatta e ribalta di nuovo il risultato. E’ stata una partita tiratissima: a 7 seggi scrutinati le TV locali davano Moscherini intorno al 54%, e se i più dicevano che il dato era insufficiente qualcuno già sussurrava che potesse essere quantomeno indicativo e si vociferava di grande ottimismo nella sede elettorale delle Larghe intese. Nuovo colpo di scena e a 10 sezioni: la situazione era in sostanziale pareggio; a 20 sezioni il lento avanzare di Tidei si stabilizzava intorno al 52% e lì sarebbe rimasto, fino a renderlo di nuovo sindaco.
52,749% contro 47,251%, 14725 contro 13190; alla fine il distacco è piuttosto netto, il dato di affluenza è sotto quello del primo turno ma non così tanto come nel resto d’Italia, segno che il clima da “finale” ha contagiato un po’ tutti. Guardando le sezioni nel dettaglio saltano alla luce alcune considerazioni.
Tidei vince in 39 seggi e Moscherini in 14, lo scarto massimo del nuovo sindaco è stato al seggio 41 dove ha conseguito il 62,87% delle preferenze (298 contro 176 di Moscherini). Si confermano bastione del centrodestra i seggi 5, 6 e 7 dove l’ex sindaco Moscherini ha fatto filotto col 56,4% al seggio 5 (273 voti su 211 di Tidei), il 56, 96% al seggio 6 (225 su 170) e il 54,77% al seggio 7 (247 contro 204 preferenze). Via Toscana, via Achille Montanucci e i seggi 31, 32 e 33 del Faro hanno regalato grosse soddisfazioni al Centrosinistra che ha trovato come detto al seggio 41 il suo “bastione rosso”.
In generale è sembrato che ci fosse un maggiore equilibrio al centro cittadino, con una propensione per l’ex sindaco ai seggi di Via XVI Settembre, mentre nelle periferie i distacchi si sono mostrati più marcati; e lì Tidei l’ha spuntata in più sezioni, con buoni risultati in seconda circoscrizione (ma non solo). Pur tra mille strascichi e polemiche, casi dell’ultima ora (i carabinieri a palazzo del Pincio per presunta sottrazione di carte amministrative, caso che sembra in via di risoluzione in ogni caso) e un tentato incendio all’auto del neoeletto sindaco Tidei, anche “la madre di tutte le battaglie” elettorali si è conclusa, ed ha infine il suo vincitore.

Simone Pazzaglia