CIVITAVECCHIA – Opposizione di centrosinistra scatenata contro l’Amministrazione Cozzolino dopo le accuse alla giunta penta stellata da parte del sindaco di Tarquinia Mazzola sul dearsenificatore. I consiglieri di minoranza Piendibene, Stella, Di Gennaro, Tidei e Mecozzi parlano di “svarioni” degli amministratori grillini e ricostruiscono la storia di quella che non esitano a dfinire una vera e propria odissea per gli abitanti di Borgata Aurelia.
Gli svarioni che impediscono di concludere l’iter burocratico necessario alla messa in funzione del dearsenificatore stanno pericolosamente dilatando i tempi verso la “dead line” del 31 dicembre 2014 oltre la quale non sarà più possibile derogare al divieto di utilizzo dell’acqua del Medio Tirreno.
“Partiamo dal febbraio 2001 ovvero da quando l’Italia recepisce la Direttiva Europea 98/83/CE che disciplina il campo delle acque potabili e definisce anche i parametri analitici ai quali un’acqua deve sottostare per potere essere definita potabile. In quel periodo De Sio era il sindaco di Civitavecchia e nei suoi quattro anni di governo, regolati dalla nuova legge, non considera prioritaria la realizzazione di un dearsenificatore. La successiva giunta Saladini dura sette mesi e non fa in tempo a porsi il problema mentre Moscherini, che gli succede, di tempo ne avrebbe (e ne comincia anche a parlare) ma alla fine dei suoi cinque anni di governo il tempo delle deroghe concesso dalla legge è quasi scaduto. Egli non lascia atti concreti per la messa in opera del dearsenificatore nonostante la disponibilità economica di quegli anni consentirebbe una realizzazione autonoma ed indipendente. A metà 2012 arriva Tidei e, dopo il tavolo tecnico per l’emergenza della qualità idrica della regione Lazio, convocato nel mese di luglio presso la Direzione Generale Ambiente in vista dell’imminente scadenza dei decreti di deroga per l’arsenico e il fluoruro, alla fine dell’anno, il nuovo sindaco coinvolge l’Autorità Portuale che si dice disponibile a farsi carico del costo dell’opera visto che anche l’approvvigionamento dello scalo avviene attraverso l’asta adduttrice del Medio Tirreno. I primi mesi del 2013 trascorrono per analizzare la soluzione migliore, tra osmosi inversa o carboni attivi, e si prendono in esame le prime risultanze degli impianti già realizzati nel comprensorio. Intanto Tarquinia, dal giugno 2013, si mette in regola con un suo dearsenificatore, investendo 450 mila euro, e nel mese successivo entra in funzione anche la diramazione che purifica il flusso verso Marina Velka”. (nella foto l’inaugurazione dell’impianto con il Sindaco Mazzola)
“Nello stesso periodo – proseguono i cinque consiglieri – Tidei, per non escludere dai benefici le molte case rurali e le utenze insediate tra Tarquinia città ed Aurelia, viene contattato da Mazzola per cercare di trovare una soluzione condivisa tra i due Comuni. Viene allora modificata la primitiva soluzione che prevedeva di realizzare il sito nei pressi di Aurelia e si individua la collocazione dell’opera a monte di ogni utenza che altrimenti sarebbe rimasta esclusa sia dal dearsenificatore di Tarquinia che da quello di Civitavecchia. L’Autorità Portuale si conferma disponibile al finanziamento anche sull’area di proprietà del comune di Tarquinia e i tre enti concordano che il tutto verrà perfezionato con un protocollo d’intesa successivo al bando di gara per l’assegnazione dei lavori. Il 4 ottobre viene pubblicato il bando sull’albo pretorio del comune di Civitavecchia. Si tratta di un appalto integrato con progettazione a carico dell’aggiudicatario. A novembre 2013 cade la giunta Tidei che nei 18 mesi di governo ha tentato di recuperare dieci anni di immobilismo e tuttavia i presupposti degli accordi tra i due comuni e l’ente portuale portano comunque, il 7 febbraio 2014, alla firma del protocollo d’intesa. L’impianto, che sarà realizzato a Tarquinia presso l’area del serbatoio dell’acqua potabile in Via Clementina, viene finanziato dall’Autorità Portuale di Civitavecchia ed il Commissario Prefettizio Santoriello si incarica di dare attuazione all’iter per la realizzazione dell’opera convocando l’impresa vincitrice (Hydrocon) per la firma del contratto. Dopo questa fase, nella quale la Hydrocon dovrebbe aver fornito all’Amministrazione il progetto cantierabile e dunque completo di ogni autorizzazione necessaria, dovrebbero mancare solo i cinquanta giorni lavorativi previsti per la costruzione vera e propria del dearsenificatore. Intanto però Civitavecchia sceglie il nuovo sindaco e da giugno 2014, ma questa è storia recente, la palla passa alla giunta penta stellata”.
“Noi saremo pure di parte – incalzano – ma ci pare che da qui in poi la gestione della faccenda rappresenti, emblematicamente, la sintesi dell’inettitudine amministrativa del Movimento 5 Stelle. Finché si tratta di salire sui tetti del Parlamento, fare i sondaggi su Facebook o dare la colpa al sistema corrotto, allora i grillini sono inarrivabili. Se però si tratta di mettere insieme tutti i documenti necessari per ultimare un dearsenificatore che serve più del pane, allora l’inadeguatezza di Cozzolino e la sua giunta si manifesta impietosamente. Da quanto scrive il Sindaco di Tarquinia, ed abbiamo i documenti che ci supportano, i lavori non iniziano perché mancano delle autorizzazioni fondamentali ed è singolare che di questo ci si accorga solo l’11 settembre, data in cui un dipendente del comune di Civitavecchia invia la prima email chiedendo ad un funzionario del comune di Tarquinia (peraltro di un ufficio non competente e per di più in ferie…) alcuni documenti relativi al foglio catastale, alla zona di PRG con relativi eventuali vincoli ed altra documentazione fotografica. I nostri giovani Amministratori non sanno, evidentemente, che la corrispondenza ufficiale tra comuni deve seguire procedure standard: gli Amministratori pubblici comunicano tra loro ed i tecnici fanno lo stesso contattando gli omologhi ruoli dell’altro ente. Gli uffici debbono essere quelli competenti (non si possono chiedere mele a chi vende il pane) e tutto quello che viene spedito e ricevuto deve essere protocollato. Ebbene quello che scrive il sindaco Mazzola rivela una totale ignoranza di queste regole ma soprattutto rivela che la giunta Cozzolino non ha verificato in tempi utili la completezza della documentazione che la Hydrocon avrebbe già dovuto produrre a suo carico e l’autorizzazione paesaggistica fa parte di questi documenti. È chiaro che la Regione Lazio non fa altro che attendere i documenti mancanti ed è chiaro che il comune di Tarquinia può rilasciare gli atti necessari solo quando gli vengono richiesti per tempo, attraverso le normali modalità e facendo riferimento agli uffici competenti”.
“Da ultimo – concludono – fa un po’ tenerezza il tentativo del Consigliere regionale Devid Porrello di assolvere i suoi amici al governo della città. Egli dichiara: ‘…questo stop è causa del mancato invio di alcuni documenti da parte del comune di Tarquinia…’. Crediamo che essendo stato eletto ormai da 18 mesi, egli abbia sufficientemente chiare le norme che regolano i normali rapporti tra gli enti locali e le procedure amministrative essenziali per ottenere le autorizzazioni. Se così non fosse, dobbiamo dar ragione a Mazzola: questa è la ‘Corrida’ dei dilettanti allo sbaraglio. Oggi 19 settembre, alle ore 10.37, finalmente, il Comune di Civitavecchia presenta domanda per avere il CDU (certificato di destinazione urbanistica). Alle ore 14, con protocollo n. 28651, il CDU è inviato tramite email e fax”.