“La vertenza Enel non può riguardare soltanto i metalmeccanici”

CIVITAVECCHIA – Da Tullio Nunzi, del movimento politico “Meno poltrone più panchine”, riceviamo e pubblichiamo:

“La vertenza Enel non può riguardare soltanto i metalmeccanici. Da anni Civitavecchia paga danni ambientali e problemi di sviluppo economico. Da circa 30 anni, infatti, la città è stata sottoposta a scempi ambientali ed a contraddizioni nello sviluppo, che hanno avuto l’acme in cortei e proteste contemporanee, tra chi difendeva il lavoro e chi protestava per l’ambiente;una vera sconfitta della politica.
In una città che ha sempre avuto fame di occupazione, le scelte del passato, per un monotematico sviluppo energetico, possono essere comprese ma non condivise.
Se avessimo investito in uno sviluppo turistico alternativo, oggi non ci troveremmo ad essere il primo porto crocieristico, ma con una città che non ha potuto, nè saputo recuperare ed intercettare tutti i benefici dell’arrivo di due milioni di persone.
Ora la vertenza con Enel deve diventare una vertenza della città, che deve recuperare finalmente una sua identità,un preciso sviluppo alternativo ed uno spirito di comunità, mai avuto nel passato.
Per questo anche il settore terziario deve far sentire la sua voce,candidarsi a proposte e ad essere l’elemento trainante di questo nuovo modello.
Disoccupazione significa impoverimento dei consumi e di conseguenza, crisi del terziario.
Vanno bene pertanto piani di sviluppo alternativi,la realizzazione di bacini di carenaggio e della darsena grandi masse; bisogna però pensare anche allo sviluppo turistico,a recuperare una vera vocazione turistica che per i prossimi anni darebbe garanzie sia occupazionali che ambientali.
Penso a parchi tematici, ad un consorzio turistico con i comuni vicini per la costituzione di una marca turistica; un vero sistema turistico territoriale, che potrebbe offrire segmenti turistici, archeologici, naturalistici, balneari, religiosi, enogastronomici, termali; determinanti per lo sviluppo di una vera strategia turistica.
Bisogna investire non più in settori bolliti ma in quelli che nei prossimi anni vengono dati in sviluppo.
Il turismo è uno di questi settori,prevede un alto tasso di crescita e su questo bisogna investire, non in modo congiunturale, ma strutturale, non in modo dilettantistico, ma in sinergia con imprenditori, istituzioni, sindacati e organizzazioni.
Porto e turismo dovrebbero essere i pilastri su cui ipotizzare un rilancio della nostra città; ahimè la situazione dell’uno e dell’altro è alla canna del gas”.

Tullio NunziMeno poltrone più panchine