CIVITAVECCHIA – Botta e risposta tra il Consigliere Cinque Stelle Emanuele La Rosa e quello di minoranza Massimiliano Grasso dopo la nuova azione giudiziaria di quest’ultimo in relazione alle elezioni amministrative 2014, con la richiesta di ripetere il voto nella sezione 2.
“La richiesta è strampalata – commenta La Rosa – e, se accolta, porterebbe da un presunto broglio, quello di una supposta scheda ballerina, a un imbroglio in termini di legge. Mi vengono in mente svariate ragioni, ma ne posso elencare due che stroncano tale richiesta sul nascere. La prima è che non è possibile votare su un seggio conoscendo i risultati degli altri. La legge vieta di conoscere i sondaggi durante il voto, figuriamoci i risultati finali. La seconda ragione, molto più grave, è che porterebbe a un’insolita alleanza per la quale gli elettori del PD voterebbero La Svolta al fine di riandare anche loro al ballottaggio. Quest’ultimo punto avrebbe un impatto devastante sulla credibilità delle elezioni e sui processi democratici di questa nazione. Per chi mi accusa di retro-pensiero, ribatto che questa è semplice logica, così com’è logico che chi vuole votare no ad un referendum alla fine non va a votare affatto per far mancare il quorum.” “A tutto ciò – aggiunge – c’è da aggiungere che tali motivazioni aggiuntive sono state poste oltre i termini di legge e in maniera di dubbia validità, ma su questo saranno gli organi competenti ad esprimersi. Certo è che se per la seconda volta il consigliere Grasso, dopo aver gridato la vittoria ai 4 venti, si ritrovasse con un cocente responso di infondatezza, la sua credibilità sarebbe distrutta perchè continuare a mentire ai cittadini potrebbe anche essere interpretato da alcuni come un maldestro tentativo di destabilizzazione dell’amministrazione comunale”.
Immediata la risposta di Grasso: “Caro La Rosa, in tutti i comuni, e non sono pochi, in cui è accaduto che si sia rivotato soltanto in una, due, otto sezioni, il Tar o il Consiglio di Stato avrebbero acconsentito a degli imbrogli? Studi, il consigliere La Rosa. Perché io, per restare alle sue parole, non la accuso di retro-pensiero, ma semmai di facile e inutile demagogia, perché la ritengo troppo intelligente per pensare che le sue strampalate dichiarazioni siano solo frutto di ignoranza.
Quanto al mentire ai cittadini, non so a chi si riferisca. Forse ai suoi colleghi pentastellati che, probabilmente sorpresi dalla richiesta di poter presentare motivi aggiunti di ricorso di fronte ad un fatto nuovo e sostanziale emerso dalla verificazione, hanno ripreso le mie dichiarazioni di due mesi fa estrapolando la parte che a loro (a voi) faceva più comodo. A marzo ho riconosciuto che sul caso delle schede votate senza croce sul simbolo M5S e con la scritta Cozzolino evidentemente i miei rappresentanti di lista hanno preso un abbaglio e che non sarei quindi andato al Consiglio di Stato per cercare di far riconoscere la nullità delle schede con la croce sul simbolo grillino e la scritta Cozzolino accanto, che erano molte di più. Dissi anche, da subito, che comunque il caos generale dello scrutinio era stato confermato, aprendo solo 5 sezioni, tanto che in una delle sezioni era stata rinvenuta anche una scheda votata in più rispetto ai voti validi espressi, elemento di per sé sufficiente ad annullare il voto, anche solo in quella sezione. Il resto, saranno i giudici e non certo La Rosa o altri sostenitori pentastellati a deciderlo. Nessuno canta vittoria, anche perché dopo un anno di nulla amministrativo, con il Comune diretto verso il dissesto, anche in caso di vittoria ci sarebbe ben poco da festeggiare”.







