CIVITAVECCHIA – Apprendiamo oggi che il riavvio del cantiere Privilege e un ulteriore investimento da oltre 130 milioni di euro in 2 anni da parte dei nuovi proprietari sono frenati dalla mancanza di una banale certificazione, che ad inizio agosto ha impedito la stipula dell’atto notarile di compravendita del cantiere, con il passaggio dal fallimento alla società costituita ad hoc dalla Royalton, che aveva già versato sul conto della curatela i circa 6 milioni di euro offerti all’asta per acquistare tutto il compendio.
E’ assurdo e inaccettabile che per una incredibile svista e superficialità del notaio e del curatore fallimentare, che non ha richiesto l’APE (Attestato di Prestazione Energetica), tra i documenti necessari per qualsiasi rogito immobiliare, in tempo utile per la stipula del contratto, oggi la città, il porto e il territorio debbano perdere giorni preziosi per lo sviluppo e l’occupazione: la Royalton avrebbe potuto entrare in possesso dell’area già un mese fa e oggi si sarebbe già potuto riaprire il cantiere, cominciando a riassumere gran parte dei lavoratori disoccupati.
Ogni giorno perso per questa inaccettabile mancanza, è un giorno perso per il lavoro e la ripartenza di Civitavecchia. Per questo invito il Sindaco ad attivarsi immediatamente con il Giudice fallimentare affinché obblighi il curatore a non perdere altro tempo per ottenere la certificazione mancante e fissare subito un nuovo appuntamento per l’atto notarile. I disoccupati di Civitavecchia non possono più attendere i comodi di nessuno.
Massimiliano Grasso – Capogruppo “La Svolta”