“La retorica vuota del sindaco Ernesto Tedesco”

CIVITAVECCHIA – Lettera in Redazione della Prof.ssa Anna Luisa Contu:

Mi ha sempre stupito la retorica vuota del sindaco Ernesto Tedesco, la sua capacità di dire un sacco di parole e non dire niente.
Lo scorso anno alla cerimonia della giornata della Memoria il 27 di gennaio che ricorda la liberazione di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche , é stato capace di non nominare mai la parola Shoa, la parola campo di sterminio, leggi razziali, nè tanto meno le parole resistenza , liberazione, partigiani, costituzione. Sembra che queste parole gli muoiano in gola , ma forse è perchè le ha rimosse o forse perchè non le ha mai pensate con rispetto.
Eppure è grazie alla realtà costruita da quelle parole, Resistenza, Liberazione, Costituzione , Democrazia , che può esercitare il suo mandato amministrativo e fregiarsi della fascia tricolore davanti alla città e ai convenuti alle celebrazioni.
Il 14 maggio di quest’anno nel suo discorso, fortunatamente, breve, il banale girare intorno al doloroso ricordo dei morti sotto le macerie dei bombardamenti degli Anglo-Americani contro i quali il regime fascista era in guerra. Nessuna menzione delle responsabilità del regime fascista nell’aver portato la nazione in una guerra distruttiva costata la vita di milioni di morti in Europa ed essersi reso complice dei nazisti nell’odio e nello sterminio degli ebrei.
Ha eseguito il suo compitino con scarsa diligenza, il negazionismo storico elevato a narrazione ufficiale della città mentre depone la corona di fiori in un monumento che non ha neanche provveduto a rendere dignitoso potando gli alberi che nascondono i nomi dei morti.
Poi i ringraziamenti di rito a tutti compreso quel fantomatico Comitato 14 maggio, elevato al rango di co-celebrante, forse perchè condivide la stessa narrazione ideologica del sindaco. Un ringraziamento anche a Giorgio Gargiullo, chiamato per nome per non dover dire che è presidente dell’Anpi di Civitavecchia, l’associazione dei partigiani italiani.
Il sindaco sembra non aver nessun riguardo del suo ruolo istituzionale e anche educativo nei confronti della cittadinanza che ha viva la memoria di quei giorni, e soprattutto dei giovani ribaltando completamente la verità storica e ponendosi nel solco di tutti negazionisti nostalgici di una stagione di orrori che ha infangato l ‘onore dell’Italia , lo stesso onore che la Resistenza dei partigiani restituì al paese”.

Prof.ssa Anna Luisa Contu