CIVITAVECCHIA – Se Civitavecchia ancora una volta viene individuata come la pattumiera del Lazio, le responsabilità amministrative sono chiaramente condivise tra i diversi livelli istituzionali, dove ognuno per la sua parte risulta inadempiente, quando non anche indifferente.
La Determinazione della dirigente della Regione Lazio Flaminia Tosini, non è frutto infatti della volontà politica di una seria programmazione dello smaltimento dei rifiuti, a tutela del territorio e dei cittadini amministrati, ma di una sentenza del TAR che, su istanza di un privato a tutela dei propri privati interessi, condanna la Regione ad individuare i siti: pena il commissariamento!
Il rimpallo di responsabilità da un ente all’altro e da una parte politica all’altra, appare ancor più paradossale alla luce di una Regione Lazio in cui il secondo governo Zingaretti gode del sostegno di Cinquestelle e Forza Italia, con una inesistente Città Metropolitana a guida Raggi, un’amministrazione comunale silente, dove dalsindaco Cozzolino e dall’assessore ambientalista Manuedda non abbiamo notizia di un solo atto istituzionale di reale opposizione a questo nuovo sopruso.
Insomma, la sensazione è di un trasversale silenzio assenso, coperto solo dal velo pietoso di qualche comunicato stampa che non si nega a nessuno.
La corretta gestione del ciclo dei rifiuti rappresenta un obbligo normativo ma anche di civiltà per chi governa le amministrazioni pubbliche, il cui obiettivo primario deve essere la salute dei cittadini ed il rispetto della compatibilità ambientale dei territori.
Un rispetto che Civitavecchia DEVE pretendere, perché sono già troppe le servitù che hanno compromesso la naturale vocazione della nostra splendida costa e, soprattutto, la nostra salute.
Abbiamo abbondanza di rappresentanti nelle istituzioni regionali ed ex provinciali, oggi Città Metropolitana, tutti con grande esperienza: Gino De Paolis, al suo secondo mandato come consigliere regionale; Devid Porrello, anche lui al suo secondo mandato nonché promosso a vice presidente del consiglio regionale; Marietta Tidei, consigliere regionale ed ex parlamentare; Emiliano Minnucci, consigliere regionale ed ex parlamentare; Matteo Manunta, consigliere della Città Metropolitana.
Abbiamo un governo cinquestelle alla guida della città, perfettamente omogeneo al governo centrale, di cui i rappresentanti locali non perdono quotidiana occasione per decantarne le gesta.
Allora, se Civitavecchia non è considerata solo un serbatoio di voti, agiscano!
I consiglieri regionali presentino formale richiesta al presidente Zingaretti, sottoscritta e protocollata, di REVOCA IMMEDIATA della Determinazione firmata dalla Tosini; il consigliere della Città Metropolitana, diffidi la presidente Raggi ad inoltrare analoga formale richiesta alla Regione Lazio; il sindaco Cozzolino e l’assessore Manuedda diano finalmente una prova di attaccamento alla città e di capacità istituzionale attivando tutti i canali, anche legali, per impedire questo nuovo scempio sulla pelle dei cittadini.
Perché se Cozzolino non è capace di difendere il proprio territorio se ne deve andare a casa.
Perchè se Zingaretti al secondo mandato non è capace di evitare il commissariamento per i rifiuti, se ne deve andare a casa, non affogarci di immondizia.
Perché se gli onorevoli consiglieri non sanno incidere sulle istituzioni di cui sono al governo e non hanno il coraggio di assumere comportamenti conseguenti nemmeno su provvedimenti tanto gravi, se ne possono pure andare a casa, non se ne sentirà la mancanza.
Atti non chiacchiere.
ASSOCIAZIONE PER LA SINISTRA “A GAUCHE”
ASSOCIAZIONE “GENTE COMUNE IN MOVIMENTO”