“La Regione mette di nuovo le mani in tasca ai cittadini”

IVITAVECCHIA – Una Regione Lazio indebitata, per pagare i creditori rimette le mani in tasca dei cittadini del Lazio e ancora una volta lavoratori e pensionati sono costretti a pagare i debiti della pubblica amministrazione. Infatti, come stabilito dallo stesso DL 35/2013 all’articolo 2, comma 3, lettera a), la Regione, a garanzia del percorso di pagamenti già avviato e della propria possibilità di restituire nel tempo allo Stato quanto le è stato anticipato, ha dovuto predisporre misure ” idonee e congrue di copertura annuale del rimborso dell’anticipazione di liquidità, maggiorata degli interessi”. Queste si sono dovute tradurre anche in un aumento dell’addizionale IRPEF dello 0,6 per cento nell’anno di imposta 2014 , con effetto quindi sui redditi a partire da gennaio 2015, e di un’ ulteriore 1 % dal 2015 con effetto sui redditi 2016. Attualmente l’aliquota è del 1,7%, tenendo conto di questi aumenti e in una Regione che vanta una delle tassazioni più alte d’Italia, quest’anno si arriverà quindi al 2,3% mentre nel 2015 al 3,3% quasi il doppio di oggi altro che imu. Tutto questo nel silenzio dei nostri politici locali e vorremmo sapere, come hanno votato questo aumento quelli del Consiglio Regionale. Si salverà solo chi ha redditi inferiori a 15.000 euro oppure redditi fino a 50.000 se hanno minimo tre figli a carico, quindi poche persone. A tutto questo ci si devono aggiungere le nuove tasse previste in sostituzione dell’imu. A noi sembra che tali dimensioni di prelievo per persone e famiglie non sono onestamente compatibili con le tasche di lavoratori e pensionati e d è assolutamente ingiusto e iniquo perché colpisce solo i più deboli specialmente in un periodo come questo . E visto che, quasi un terzo del bilancio annuale del Consiglio regionale, che ammonta a 60 milioni, viene speso in vitalizi, quasi 20 milioni, lo spiega in una intervista il giornalista Rizzo del corriere della sera. Perché allora la Regione non ha recuperato quei soldi completando i tagli dei costi della politica, oppure la razionalizzazione di società, o la revisione degli appalti?

Vincenzo Gari – Segreteria Regionale Cisal-FederEnergia