“La raccolta porta a porta va sostenuta dalle istituzioni”

raccolta differenziataCIVITAVECCHIA – “Non basta far partire il ‘porta a porta’, è necessario sostenerlo e le istituzioni devono fare onestamente la propria parte”. A parlare è il Comitato Piazza Pulita prima dell’imminente avvio del progetto di raccolta casa per casa dei rifiuti nel quartiere di Borgata Aurelia, il primo in città a sperimentare finalmente questa soluzione a cui seguiranno i quartieri dei Cappuccini e di Boccelle.
“La macchina informativa – affermano dal Comitato – sta iniziando a scaldare i motori. Si è parlato di un periodo di circa quaranta giorni (anche meno) da dedicare all’informazione alle utenze coinvolte nel progetto. I soggetti coinvolti dovranno imparare a differenziare i materiali in modo corretto e a ripensare il concetto di ‘rifiuto’. Vogliamo ricordare che l’avvio del ‘porta a porta’ alla Borgata Aurelia è sottoposto al vincolo della sperimentazione. Ciò significa che è importante che si ottengano risultati significativi di raccolta dei materiali. Che gli utenti sappiano alla lettera quali sono le azioni corrette da svolgere e quali no. Che gli operatori dediti al ritiro dei materiali differenziati sappiano cosa fare e che lo facciano con scrupolo. Che si creino delle postazioni di appoggio informativo gratuito che sappiano sostenere i cittadini, risolvendo loro eventuali problemi o dubbi che dovessero emergere. Che sia attivo un sistema di controlli che sappia stroncare sul nascere eventuali comportanti scorretti e furbeschi di alcuni pessimi cittadini”.
Proprio per questo, secondo Piazza Pulita, il progetto del “porta a porta” deve essere sostenuto dalle istituzioni.
“Ci sembra – concludono – che l’assessore Roscioni sia dotato di volontà e di serietà. Ciò è mostrato dai fatti che è riuscito fino ad ora a realizzare.
Piazza Pulita auspica che possa continuare il proficuo rapporto di collaborazione con l’assessorato all’Ambiente  affinché si possano realizzare tutti quei percorsi virtuosi che conducono alla realizzazione di quella strategia che va sotto il nome di Rifiuti Zero”.