CIVITAVECCHIA – La Procura di Civitavecchia ha archiviato esposto-denuncia del Codacons sull’inquinamento della centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord. Una decisione duramente contestata dall’associazione che tutela i consumatori, la quale fa notare come contemporaneamente la centrale di Vado Ligure è stata sottoposta a sequestro per violazioni dell’Aia dal Capo della Procura di Savona Francantonio Granero nell’ambito dell’indagine per disastro ambientale che vede ad oggi oltre 40 indagati per i danni alla salute della popolazione.
Per questo la Presidente regionale del Codacons Sabrina De Paolis annuncia che si opporrà con tutte le nostre forze e mezzi a questa archiviazione.
“Ci sembra incredibile – afferma – come la Procura di Civitavecchia abbia deciso di procedere all’ennesima archiviazione senza comunicarci di aver svolto alcuna attività d’indagine, ma semplicemente motivando che le argomentazioni addotte dal Codacons sono basate anche su ‘di un generale rischio di gravi danni per la salute non suffragato da elementi atti a dare riscontro all’ipotizzato pericolo’. Riteniamo che forse, allora, la Procura di Civitavecchia, nell’interesse della collettività, potrebbe prendere esempio da quella di Savona, e cercare di capire come è riuscita la Procura ligure ad ottenere il risultato che ora permette ai cittadini di Vado Ligure di poter respirare finalmente senza più la paura di morire: sappiamo che il Procuratore Guarnero per dimostrare il nesso causale tra le emissioni della centrale e la morìa della popolazione, ha, tra le altre tecniche d’indagini, fatto misurare le emissioni al camino della centrale”.
“Purtroppo – prosegue la De Paolis – non rientra nei compiti della nostra Associazione poter misurare le emissioni al camino di Tvn, ma certamente, sta a noi denunciare alla Procura, alla quale riteniamo spetti, invece, il dovere di indagare e dimostrare l’eventuale nesso causale tra le emissioni nocive e l’eccesso di patologie tumorali, in modo di dare, o meno, ‘riscontro all’ipotizzato pericolo’, e tutelare e garantire i cittadini e le loro possibilità di sopravvivenza futura in un territorio dove gli studi epidemiologici li pongono primi nel Lazio e terzi in Italia per i decessi da tumore. Dove la centrale, ricordiamolo, è tre volte più potente di quella di Vado Ligure. La più grande d’Italia”.
“Ovviamente – conclude – ci aspettiamo che anche il primo responsabile della salute dei cittadini, il Sindaco di Civitavecchia, la smetta di ‘dialogare’ e perdere tempo con Enel e si associ alla nostra denuncia, esponendo egli stesso in Procura la situazione di allarme sanitario che tutti i giorni può registrare tra i suoi concittadini, al fine di far avviare finalmente un’attività di indagine per tutelare realisticamente la salute dei civitavecchiesi. Di questa e delle generazioni future”.