“La maggioranza pronta a trattare con l’Enel sulla centrale a gas”

CIVITAVECCHIA – “Maggioranza pronta a mediare con l’Enel sulla centrale a gas”. E’ quanto denuncia il Gruppo consiliare del Partito Democratico dopo la Conferenza dei capigruppo odierna che ha visto sfumare la possibilità di un ordine del giorno condiviso sul futuro energetico di Civitavecchia.

“Evidentemente ci siamo sbagliati. La nostra proposta di tentare la strada di un ordine del giorno prodotto da tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale che potesse raccogliere i passaggi salienti delle mozioni presentate e alcuni spunti fra i tanti emersi dagli interventi nel Consiglio aperto sulla vertenza Enel, era stata fatta per conferire maggiore autorevolezza al massimo consesso cittadino – esordiscono in una nota congiunta i consiglieri Pd Marco Piendibene, Marina De Angelis e Marco Di Gennaro – In verità quella proposta ha forse anche fornito una via d’uscita ad una maggioranza palesemente in difficoltà ma il risultato che si poteva raggiungere insieme ha fatto passare in secondo piano qualsiasi tatticismo che poteva volgere a nostro vantaggio. Stamattina, invece, scopriamo che la stesura di un ordine del giorno condiviso, secondo gli intenti della maggioranza, sarebbe dovuto essere null’altro che una mozione presentata dalla maggioranza stessa con alcune modifiche ed integrazioni che potevano essere proposte dall’opposizione… e questo prima ancora di entrare nel merito del documento stesso”.

“Ovviamente una impostazione impraticabile – prosegue la nota – ma che nel lungo dibattito che ne è seguito, in conferenza capigruppo, ha lasciato intravedere un eventuale dispositivo che conterrebbe una generica contrarietà all’utilizzo dei combustibili fossili ma che a fronte di una adombrata (!) possibilità di smantellamento della centrale a carbone (anche in relazione agli incentivi contenuti nel recente Decreto Legge 101 del 3 settembre scorso) si potrebbe mediare un altro ventennio di compromissione di questo territorio con un nuovo insediamento di 1000 MW a gas a fronte di una occupazione ai minimi termini”.

“Non ci siamo- concludono dal Pd – Questo territorio deve avere altre ambizioni nel rispetto delle sue vocazioni naturali e bisogna capire, una volta per tutte, che alcune scelte impediscono altre opportunità di sviluppo perché incompatibili con quelle stesse scelte. Scelte che, purtroppo ciclicamente, si rinnovano da decenni”.