“Italia Viva per salvaguardare un futuro accodo con la Lega sacrifica una legge di diritti civili”

CIVITAVECCHIA – Dal Comitato in difesa della legge 194 Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:

“La strada del diritto penale, quella delle leggi sanzionatorie, non rappresenta sempre quella migliore da percorrere per saldare, nella cultura sociale e condivisa, i diritti civili e il radicamento dei cambiamenti nella società, ma il ddl Zan contiene in sé un rivoluzionario concetto giuridico, quello appunto della “identità di genere”.
Il positivo cambiamento del concetto di identità di genere che il DDL Zan inserisce nell’ordinamento serve proprio alla tassatività della legge, non lascia spazio alle interpretazioni, non lascia spazio ai giudizi.
Perché dire “identità di genere” significa riconoscere come le identità siano dei costrutti complessi, insieme di storia e cultura. Significa liberare le identità da quella gabbia normativa che ha costruito ruoli e stereotipi e che non riguarda gli altri o le altre, ma riguarda ciascuno e ciascuna di noi.
Ecco perché togliere questa dicitura rappresenterebbe un arretramento culturale.
Chiedere poi di togliere il paragrafo che recita che è salva sì, la libertà di pensiero, purché non rappresenti un comportamento e un incitamento al comportamento discriminatorio, significa accodarsi alla destra quando rivendica il diritto al pensiero omobitransfobico.
Nella bozza del partito della Boschi e di Renzi sparisce anche l’indicazione della misoginia come comportamento da punire legalmente.
Inoltre, l’articolo 7 del ddl Zan prevede che “in occasione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia”, fissata il 17 maggio, siano organizzate nelle scuole “cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa” per sensibilizzare contro l’omofobia e la transfobia, “nel rispetto del piano triennale dell’offerta formativa, e del patto educativo di corresponsabilità”.
A questo l’emendamento di Iv aggiunge “nel rispetto dell’autonomia scolastica”.
Italia Viva e Renzi, per salvaguardare un futuro accodo con la Lega per il Presidente della Repubblica, sacrificano una legge di diritti civili che si aspetta da decenni, favorendo solo le posizioni integraliste e retrograde.
Se i parlamentari di Italia Viva votano, la legge passa.
Diventa chiarissimo a tutti e a tutte come il solito gioco dello scaricare la responsabilità, (nel migliore dei casi dell’allungamento dei tempi, se non proprio dell’affossamento della legge) su chi non media, stavolta non regge proprio: le proposte di modifica sono assolutamente irricevibili”.

Donne in difesa della legge 194/78 – Civitavecchia