Inumazione feti: “Perché l’Amministrazione continua a tacere?”

CIVITAVECCHIA – Dal comitato “Le donne in difesa della 194” riceviamo e pubblichiamo:

Perché l’amministrazione comunale continua a tacere e non risponde alle richieste che noi ‘donne in difesa della 194’ abbiamo posto sulla concessione illegittima di un’area del cimitero all’associazione difendere la vita con Maria affinché questi possano seppellire i resti dei raschiamenti?
Silenzio, indifferenza, incuranza della legge e speranza che la nostra tenacia sia alla fine vinta dalla loro ignavia.
Però, si sbagliano!
Abbiamo sottolineato che la revoca delle determinazioni di concessione dell’area è un atto dovuto per, ripetiamo, venire meno del presupposto principale e cioè il ritiro da parte della ASL Rm4 delle delibere e del protocollo d’intesa con l’associazione ‘Difendere la vita con Maria’.
Ma abbiamo anche evidenziato, nella nostra diffida al Sindaco, all’ing Iorio, all’assessore Magliani, al Segretario Generale l’eccesso di potere e le evidenti violazioni della legge sul Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria, la legge 285/1990. Negli articoli 92 e 100 è scritto che non possono essere concesse aree nei cimiteri per farne scopo di lucro o speculazione e che le sole aree riservate sono per i culti diversi dal cattolico o per le comunità straniere. La concessione data all’associazione pro vita non rientra in nessuna delle due casistiche.
L’amministrazione comunale deve rispondere chiaramente a questo e provvedere a stracciare le determinazioni.
Le guerre di religione non ci interessano; esse sono, fortunatamente, finite, in Europa, nel XVII secolo dopo massacri e carneficine immani. Ognuno è libero di pensarla come crede, ma TUTTI siamo obbligati ad osservare e rispettare la legge: amministratori, dirigenti comunali e persino i “difensori della vita” che MAI hanno speso una parola di pietà o scritto chilometrici comunicati per quelle creature che insieme ai genitori fuggono dalle guerre, dalla devastazione ambientale, dalla fame e dalla miseria e muoiono inghiottiti dal gorgo del Mediterraneo.
L’aborto, spontaneo o volontario, è parte dell’esperienza millenaria delle donne. Nessuna donna ha mai chiesto di seppellire i resti di un raschiamento, senza per questo smettere di essere una persona degna e capace dell’amore più profondo e della cura più assidua per le sue creature.
Ma, se qualcuna, per convinzione personale o credenza religiosa desidera seppellire i resti del suo raschiamento, chi glielo impedisce? Lo faccia nel rispetto della propria privatezza, senza prestarsi a speculazioni politiche”.

Le donne in difesa della 194