Inumazione feti. “L’Amministrazione tace e intanto va avanti”

CIVITAVECCHIA – Da “Le donne in difesa della 194” riceviamo e pubblichiamo:

Sulla richiesta di sepoltura dei residui abortivi fatta dall’associazione ‘Difendere la vita con Maria’ questa amministrazione tace e finge di non avere responsabilità, dopo aver concesso un’area nel cimitero in cui questa associazione conta di erigere il suo monumento di criminalizzazione di tutte le donne.
Dopo le raffazzonate prese di posizione nei giorni immediatamente successivi alla manifestazione che abbiamo organizzato, davanti al comune, questa amministrazione tace.
Tace, dopo aver definito la sepoltura dei residui abortivi, un atto di civiltà. Tace, ma va avanti.
Il 23 gennaio scorso infatti è uscita fuori una nuova determina, in cui si correggono alcuni errori della precedente, ma questa amministrazione va avanti. A quanto pare sempre più decisa.
Quindi, noncurante della mobilitazione di tante donne civitavecchiesi contrarie alla convenzione con l’associazione ‘Difendere la vita con Maria’, l’amministrazione comunale, l’assessora delegata alle pari opportunità, la Presidente del Consiglio comunale, vanno avanti a favorire una vergognosa speculazione sul corpo delle donne.
Le donne che difendono la legge 194 e la loro libera scelta sono state ricevute dalla Asl e hanno trovato lì una interlocuzione.
Ma questa amministrazione fa finta di niente. Non riconosce alle donne il diritto e la necessità di proteggere un diritto sancito dalla legge, il diritto civile delle donne di oggi e delle donne che verranno, delle nostre madri, delle nostre sorelle, delle nostre figlie.
Cosa pensa, adesso, l’amministrazione Comunale, dopo aver fatto spallucce?
Riteniamo dirimente e non più procrastinabile che la giunta di destra di Civitavecchia non si nasconda più, con protervia, dietro ad un dirigente, ma si presenti davanti alle sue responsabilità.
Politiche, civili e umane, e davanti alle quali non potrà arretrare.
Perché la Legge 194 non si tocca e noi siamo e saremo sempre pronte a ricordarglielo”.

Le donne in difesa della 194