Incidente mortale al Porto, le reazioni del mondo politico

CIVITAVECCHIA – Indignazione, rabbia, sconcerto e sconforto. Sono queste le reazioni del mondo politico e sindacale subito dopo l’incidente costato la vita a un giovane operaio questa mattina sulla banchina 25 del porto di Civitavecchia. Immediate e numerose le prese di posizione e i messaggi di cordoglio:

L’Associazione dei Porti Italiani torna a ribadire l’impegno a fare quanto possibile per scongiurare incidenti che possano portare a conseguenze tragiche.
Insieme ai presidenti delle AdSP sono state messe in atto diverse azioni su questo tema così delicato. Tra queste: un protocollo d’intesa con INAIL che sarà sottoscritto nelle prossime settimane e di cui si darà ampia diffusione, nonché l’impegno economico da parte delle AdSP, insieme a tutte le parte datoriali e condiviso con le parti sociali, per l’attuazione del cosiddetto Fondo Esodo che consentirà l’accompagnamento dei lavoratori fragili e anziani verso il pensionamento.
Inoltre, Assoporti ha appena richiesto un incontro urgente con il Ministro delle Infrastrutture e dei Traporti Matteo Salvini, e con il Viceministro con delega ai porti Edoardo Rixi per valutare altre utili iniziative su questo tema.
Ci stringiamo in rispettoso silenzio intorno alle famiglie dei lavoratori. Come abbiamo sempre detto, la sicurezza e la salute dei lavoratori è un bene sul quale non si può transigere. Saranno le autorità competenti a stabilire le responsabilità di quanto accaduto, ma come Assoporti con le AdSP sarà fatto quanto possibile per scongiurare futuri incidenti”.

Rodolfo Giampieri – Presidente Assoporti

Sono passati appena 20 giorni, ed è di nuovo tragedia sul lavoro sul territorio. Anche questa volta a perdere la vita un giovane operaio impegnato, nel porto di Civitavecchia, nelle operazioni di movimentazione al terminal dei container. Le notizie sono ancora frammentarie e la Polizia di frontiera sta effettuando i rilievi per capire la dinamica dell’incidente mortale.
Siamo sconcertati, affranti, e non si può continuare a tenere la conta dei morti mentre monta il senso di impotenza e rabbia di fronte a quella che, a tutti gli effetti, è l’emergenza numero uno del mondo del lavoro.
Non si può avere vent’anni, avere tutta la gioia della vita davanti e poi, improvvisamente, l’incidente, qualcosa che non va e l’interruttore della vita si spegne. Tragedie che colpiscono giovani alle prime armi come uomini adulti e di esperienza nei cantieri, nei capannoni, sulle impalcature, nelle fabbriche, ovunque.
Basta! La sicurezza sul lavoro deve essere la priorità assoluta di questo nuovo anno. Dobbiamo mettere finalmente un punto a questa lunga scia di sangue che si porta via vite innocenti. Alla famiglia di questo giovane facciamo le nostre condoglianze e ai colleghi diciamo: vi siamo vicini. Ma ora le istituzioni devono incontrarci e insieme dobbiamo mettere a punto una strategia comune per aumentare i controlli, incentivare la formazione nelle aziende e sanzionare chi non la effettua. La formazione è un tassello fondamentale per rendere tutti i lavoratori, dal primo appena assunto all’ultimo che sta per andare in pensione, consapevoli dei rischi del proprio lavoro. Siamo stanchi di fare la conta dei morti: basta, basta, basta!”.

Carlo Costantini e Marino Masucci – Segretari generali della Cisl Roma Capitale Rieti e Fit-Cisl Lazio

“Colpisce tutti noi il cordoglio per la giovane vita spezzata oggi in porto, dove un lavoratore è deceduto in seguito ad un incidente con un container accaduto alla banchina 25. È un dramma arrivato in un momento in cui le maestranze di tutta la portualità italiana erano già mobilitate per un analogo episodio avvenuto a Trieste. Come Sindaco di Civitavecchia e come delegato Anci delle città portuali italiane esprimo le più sentite condoglianze ai familiari per questa giovane vita persa”.

Ernesto Tedesco – Sindaco di Civitavecchia

“Esprimo, anche a nome di tutto l’ente, il più profondo cordoglio e la vicinanza ai familiari del giovane lavoratore portuale Alberto Motta rimasto vittima del drammatico incidente di questa mattina.
Questa tragedia, che colpisce tutto il porto deve spingerci tutti a fare ancora di più affinché simili situazioni non si ripetano. Alla famiglia del ragazzo giungano le mie più sentite condoglianze, a nome di tutto il porto di Civitavecchia”.

Pino Musolino – Presidente AdSP

“La CGIL di Civitavecchia Roma nord Viterbo invia un comunicato stampa per la morte sul lavoro di un giovane portuale avvenuto stamattina a Civitavecchia”.

La segreteria della CGIL Civitavecchia Roma nord Viterbo

“Le Ardite di Civitavecchia si stringono nel dolore della perdita di una giovane vita. Alberto è andato al lavoro, in una tersa giornata di febbraio, fredda, ma con il sole alto e caldo su quello spicchio di mare. E al lavoro ha trovato la morte. Ingiusta e crudele. Mai più, mai più lacrime sui posti di lavoro. Abbracciamo la mamma Valentina di cui non immaginiamo lo strazio. Solidarietà a tutti i lavoratori e le lavoratrici del porto in presidio sotto l’Autorità Portuale”.

Le Ardite di Civitavecchia

“L’Anpi, sezione di Civitavecchia, esprime le sue più sentite condoglianze e il cordoglio per la morte sul lavoro del giovane operatore portuale. Si stringe intorno alla famiglia ed esprime la solidarietà a tutti e a tutte gli operatori e le operatrici dello scalo portuale”.

ANPI Civitavecchia

“La tragedia che alla quale partecipiamo pretende una volta di più attenzione e rispetto verso chi lavora. In questo caso, si ripropongono, purtroppo le condizioni di sacrificio e di rischio nelle quali spesso vengono svolte le attività.
Oggi è un momento di dolore ma deve anche giungere a tutti noi un monito perché non si abbassi mai lo sguardo e la vigilanza sulle condizioni di lavoro. Di ciò, le Istituzioni, le forze politiche e sociali debbono occuparsi in modo prioritario. Il lavoro è un diritto universalmente riconosciuto ma per esserlo davvero deve, sotto tutti i profili, garantire un livello di qualità.
Per il momento torniamo ad esprimiamo le nostre più sincere condoglianze alla famiglia e a tutto il mondo del lavoro, particolarmente quello portuale, che oggi appare particolarmente colpito”.

Il Partito Democratico di Civitavecchia e il Gruppo Consiliare in Comune

“Ci troviamo purtroppo a piangere una morte sul lavoro avvenuta nella nostra città, una situazione profondamente ingiusta, che non dovrebbe mai verificarsi. Se oggi è la giornata del dolore e del silenzio, domani dovrà essere quella luce della chiarezza sulla vita delle donne e degli uomini che lavorano nel nostro scalo portuale.
A nome dei colleghi del Consiglio comunale di Civitavecchia, ribadiamo la profonda vicinanza con le famiglie delle persone coinvolte in particolare alla famiglia di Alberto, troppo giovane per morire. La drammaticità dell’evento deve farci ricordare l’unicità della vita umana, della sua irripetibile presenza. In forza di questi valori, i responsabili dello scalo marittimo dovranno, dopo questo tragico avvenimento, avviare una seria riflessione sulle sue cause, su come impedire il ripetersi di morti sul luogo del lavoro e umanizzare i ritmi della produzione”.

Emanuela Mari – Presidente del Consiglio comunale di Civitavecchia

“Oggi una terribile tragedia ha scosso il nostro porto e la nostra città. Non si può morire di lavoro, tantomeno a 30 anni.
A prescindere dall’esito delle indagini su quanto accaduto, fatti simili devono allarmare tutte le istituzioni e le aziende del territorio: se da un lato, infatti, le aziende hanno il dovere di fare la necessaria formazione, dall’altra lo Stato ha il dovere di controllare il rispetto delle normative sulla sicurezza e gli ispettori su tutto il territorio nazionale sono sempre di meno. La sicurezza sul lavoro deve essere la priorità di ogni attività lavorativa e bisogna mettere in campo quanto possibile per prevenire e ridurre rischi di incidenti.
Esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia e solidarietà alla comunità dei lavoratori portuali della nostra città”.

Gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle

Il lavoro non può essere sinonimo di morte. Lavoro e morte non possono e non devono andare di pari passo. E invece anche oggi ci troviamo di fronte all’ennesima tragedia sul posto di lavoro. Un altro lavoratore è morto, Alberto Motta, che aveva appena 29 anni. Chiediamo che venga subito proclamato il lutto cittadino.
Sono anni che i morti sul lavoro e i feriti si contano a migliaia. E questo perché, spessissimo, le misure di sicurezza non vengono rispettate oppure perché lo stress è talmente tanto che basta una distrazione per non tornare più a casa. Siamo stufi di contare le vittime. Vorremmo invece che il diritto alla vita, e il diritto alla sicurezza, fossero principi chiari.
Chiediamo inoltre che il comune di Civitavecchia proclami subito un giorno di lutto cittadino. Per ricordare questa giovane vittima e per dare subito un segnale concreto e immediato rispetto a quanto accaduto. Siamo infine accanto alla famiglia di Alberto Motta esprimendo tutta la nostra vicinanza e le più sentite condoglianze nostre e di tutto quanto il sindacato”.

Giancarlo Turchetti – segretario generale della Uil di Viterbo e Civitavecchia
Renato Cerocchi – segretario generale della Uil Trasporti Viterbo e Civitavecchia

“Unione Popolare ha deciso di annullare l’evento di chiusura della propria campagna elettorale, prevista per venerdì 10 febbraio contro il biodigestore, alla notizia della morte sul lavoro del giovane portuale Alberto Motta, avvenuta nella mattinata. Esprimendo vivissimo cordoglio alla famiglia e sostenendo lo sciopero unitario di 24 ore indetto da tutte le sigle sindacali, Unione Popolare invita la cittadinanza al presidio che si sta radunando di fronte dell’autorità portuale per manifestare il proprio dolore per ma anche la propria rabbia. Alberto Motta, giovane operaio di 29 anni assunto a tempo determinato da pochi mesi, è morto schiacciato sotto al “muletto” su cui lavorava al teminal container in porto. Una morte assurda, un omicidio bianco, avvenuto in situazioni analoghe a quella di ieri nel porto di Trieste. Un crescendo drammatico di incidenti mortali che denunciano un pericoloso peggioramento delle condizioni di sicurezza del lavoro nei porti.
Assenza di misure adeguate di sicurezza e di controlli, intensificazione dei ritmi, aumento dei carichi lavorativi, utilizzo di manodopera precaria “somministrata a tempo”, pressioni per accelerare le operazioni e fare di più: nei porti prima che altrove è visibile come stia diventando sempre più pesante l’asservimento del lavoro alla logica disumana del mercato e dello sfruttamento.
I potenti gruppi privati, compagnie di navigazione, terminalisti, armatori, la fanno sempre più da padroni nei porti. Alberto operava all’interno della struttura portuale data in concessione alla società privata, frutto di scelte discusse conseguenti al progressivo abbandono del ruolo pubblico dei porti con la concessione delle banchine ai gruppi privati che assumono pieno potere di gestione della struttura e di controllo sulla manodopera.
Ci diranno che la morte di Alberto è stata una fatalità, è stato il destino o peggio conseguenza di una manovra sbagliata. L’indagine dovrà chiarire, ma noi sappiamo che non può essere così e lo sanno prima di tutto coloro che sono costretti a lavorare in queste condizioni, rischiando la vita ogni giorno.
Oggi il porto è fermo ed Unione Popolare si unisce al presidio dei lavoratori della Compagnia portuale, CILP, CFFT, dell’autorità portuale di fronte alla propria sede. La costernazione, le lacrime e la rabbia di oggi debbono servire a fermare questa strage senza fine perché così non si può né si deve continuare”.

Unione Popolare alto Lazio

“Il Partito della Rifondazione Comunista si associa al dolore della famiglia per la perdita di Alberto Motta, giovane lavoratore vittima del tragico incidente sul lavoro avvenuto oggi nel Porto di Civitavecchia. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà anche ai lavoratori portuali troppo spesso esposti a condizioni di lavoro ad elevato rischio. Continua, purtroppo, la drammatica sequela di incidenti sul lavoro che negli ultimi anni ha visto un deciso incremento del numero di vittime senza che nessun governo, di oggi e di ieri, attuasse nessuna seria misura per contrastare il fenomeno. Basta morti sul lavoro, intervenire subito per fermare questa strage”.

Federazione di Civitavecchia Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea