Inceneritore a Pian dell’Organo, A2A ci riprova

TARQUINIA – Stop all’inceneritore della A2A a Tarquinia, anche no! E’ notizia di queste ora che la società A2A Ambiente S.p.A. ha inviato in data 14.04.2022 alla Regione Lazio una richiesta di sollecito per riprendere l’iter autorizzativo  relativo al progetto per l’impianto a Pian D’Organo, convocando la necessaria Conferenza dei Servizi.

La società A2A conferma quindi la volontà di voler portare avanti il progetto nonostante lo scorso anno tutto il territorio, da Tarquinia a Civitavecchia, avesse esultato per l’esito negativo della Valutazione di impatto ambientale da parte della Regione Lazio. Associazioni ambientaliste, i Sindaci di tutti i Comuni del territorio e i cittadini hanno fin da subito alzato la voce affinchè l’inceneritore della A2A, al confine tra Tarquinia e Civitavecchia, non venisse realizzato. Una nuova servitù,  su un territorio già devastato dal punto di vista ambientale, non è nell’interesse dei cittadini che non vogliono di certo veder smaltire a casa loro i rifiuti proveniente da altre zone.

Bisogna ora capire come risponderà la Regione Lazio. Di certo davanti all’annuncio che Torre Nord continuerà a bruciare carbone oltre il 2025, al progetto del Biodigestore di Ambyenta Lazio, alla richiesta di ripresa dell’iter sull’inceneritore A2A, qualche domanda qualcuno se la deve pur fare.

Il nostro territorio sembra essere una calamita solo per un certo tipo di investitori, come mai? Territorio e cittadini sfruttati da decenni di servitù ambientali, cambiali firmate da altri che però ha dovuto pagare la collettività in termini di salute e povertà finchè morte non li separi.

Per quanto si voglia cantare la storia di posti di lavoro, che non valgono mai il sacrificio della salute, di ricchezza la maggior parte delle  nostre famiglie ne hanno vista ben poca se non nulla. A livello nazionale si parla di “transizione ecologica”, di “green”, di “fonti rinnovabili”, ma i conti poi si fanno sul territorio e più che green qui si vedono solo potenziali montagne di rifiuti.