IN: “”La Delibera n. 47/2020 del Comune di Civitavecchia è contro il Piano dei rifiuti regionale”

CIVITAVECCHIA – “La Delibera n. 47/2020 del Comune di Civitavecchia è contro il Piano dei rifiuti regionale”. Così Italia Nostra sezione Etruria commenta il provvedimento con cui l’Amministrazione Tedesco introdurrà dal prossimo luglio la raccolta differenziata stradale in zona 1, in sostituzione del “porta a porta”.

Italia Nostra ricorda infatti come, tra gli obiettivi prioritari del Piano regionale di gestione dei rifiuti, così come previsto dal Rapporto preliminare di valutazione ambientale strategica (VAS) per l’aggiornamento del Piano stesso in fase di approvazione, figuri l’innalzamento della raccolta differenziata al 70% nel 2025; il passaggio all’applicazione della tariffa puntuale in tutti i comuni della regione; la trasformazione dell’impiantistica esistente, con gli impianti attuali di Trattamento Meccanico Biologico (TMB), impostati sulla produzione di CSS, sostituiti da altri impianti basati su tecnologie avanzate di selezione e recupero di materiali. In tal senso, nell’arco dei 5 anni, si dovrà giungere alla riduzione del 50% del fabbisogno di conferimento in discarica e inceneritore.

Il Piano dei rifiuti ha obiettivi chiari – commentano da Italia Nostra – che indicano il percorso che i comuni della Regione Lazio dovranno seguire, compreso il Comune di Civitavecchia che invece sembra non condividerne i contenuti, decidendo la riduzione della raccolta porta a porta, con la delibera n. 47/2020. Una decisione, quella di risparmiare sul servizio di PAP, che non può essere relegata come una decisione politica, poiché coinvolge l’intera Regione, contraddicendo gli obiettivi del piano dei rifiuti a cui tutti i comuni, invece, dovranno tendere. Per questo anche Italia Nostra, sezione Etruria, aderisce alla protesta di Giovedì 18 Giugno, organizzata dai comitati e dalle associazioni di Civitavecchia, contro la delibera n. 47/2020 del Comune di Civitavecchia”.

“Il provvedimento – proseguono dalla sezione Etruria di IN – nullifica una prassi già accettata e metabolizzata dagli abitanti di Civitavecchia che avevano raggiunto percentuali di oltre il 70% di raccolta differenziata, per non parlare degli investimenti già fatti, dallo stesso comune, per il raggiungimento dei risultati. Riteniamo che la pratica del porta a porta non possa e non debba essere abbandonata anche per non favorire appetiti per megaimpianti di smaltimento molto nocivi (vedi il progetto del megainceneritore della A2A previsto al confine tra Tarquinia e Civitavecchia) contro i quali la popolazione del comprensorio ha già manifestato e più volte espresso tutta la propria contrarietà. Riteniamo inoltre che la delibera n. 47/2020 possa addirittura essere messa in discussione dalla stessa regione Lazio perché senza PAP vedrà inapplicata la TARIP e la percentuale di raccolta differenziata da raggiungere entro il 2025″.

Intanto questa mattina, come riferisce il Comitato SOLE, un gruppo di cittadini di varie realtà associative cittadine, accomunate dall’hashtag #mirifiuto, hanno dato il buongiorno ai consiglieri comunali che man mano affluivano all’aula consiliare per il primo Consiglio post emergenza Covid. A tutti i consiglieri convenuti è stato consegnato un volantino con l’elencazione dei tanti motivi contrari all’abbandono della raccolta rifiuti porta a porta.