In aumento i traffici portuali, ma i container ancora non decollano

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CIVITAVECCHIA – L’Ufficio Statistiche dell’A.d.S.P. conferma i dati di crescita che erano stati già anticipati, nel settore del traffico passeggeri, RO-RO, container e delle rinfuse solide, con l’eccezione dei traffici legati al ciclo produttivo della centrale dell’Enel.

Come emerge dai dati raccolti ed elaborati dall’Ufficio, risultano in crescita i passeggeri di linea (+4%), pari ad oltre 1 milione 850 mila. Per quanto riguarda il settore crocieristico, Civitavecchia si conferma nuovamente scalo leader in Italia (e secondo in Europa) con 2.204.336 crocieristi.

“Benché nel 2017 si registri una flessione – commenta in una nota stampa l’Autorità portuale – seppur inferiore rispetto al dato nazionale (-8% Italia -6% Civitavecchia), essa è attribuita esclusivamente ad una contrazione del flusso di crocieristi in transito a differenza dei crocieristi imbarcati/sbarcati, che risultano in leggera crescita. Peraltro le previsioni per il 2018, secondo i dati diffusi dalla società Cemar e confermati da RisposteTurismo, vedranno Civitavecchia raggiungere i 2 milioni e 427 mila crocieristi (+ 10% rispetto al 2017). Per porto di Gaeta nel 2017 si registra un record storico con 4.500 crocieristi e 12 navi approdate”.

Il porto di Civitavecchia registra anche un sensibile aumento delle merci varie in colli (+390 mila tonnellate), pari ad oltre 5,8 milioni di tonnellate. Incremento determinato da un’ ulteriore crescita del +3 % del traffico RO-RO (+150 mila tonn.), con i mezzi pesanti imbarcati/sbarcati che crescono di oltre il 6% tornando a superare la soglia di 200 mila unità annue, e da un sensibile incremento del traffico di merci in contenitori. Crescono, infatti, del 45%, nel 2017, le tonnellate di merci movimentate in contenitore, che fanno registrare il quantitativo maggiore finora raggiunto, pari a 900 mila tonnellate complessive, +280 mila tonnellate rispetto al 2016, in termini di T.E.U pari a 94.401 (+27%), di cui 69 mila pieni e 25 mila 500 vuoti.

Tra le rinfuse solide si evidenzia un’importante crescita del 30% del traffico di “prodotti metallurgici e minerali di ferro” (+68 mila tonn.) pari, complessivamente, a 300 mila tonnellate. Incremento che si registra sia per le quantità di merci sbarcate (+30%) che per quelle imbarcate (+28%). Incrementi determinati, in particolare, da una ritrovata dinamicità delle acciaierie di Terni che a fronte di una maggiore richiesta di materia prima (ferrocromo sbarcato +34% 150 mila tonnellate complessive) fanno riscontrare un incremento della produzione (coils in acciaio imbarcati +22% pari a 53 mila tonnellate complessive); ulteriore crescita di tali traffici si riscontra anche nei primi mesi del corrente anno. Da evidenziare, in tale categoria merceologica, anche un sensibile incremento del traffico di fluorite +24% (terra che va miscelata al cemento), estratta nei pressi del Lago di Bracciano e imbarcata nel porto di Civitavecchia, pari complessivamente ad oltre 90 mila tonnellate. Tra le altre rinfuse si evidenzia infine un forte incremento del traffico di cippato di legno, prodotto dei boschi del territorio umbro/laziale e destinato alle centrali di biomasse, in crescita dell’88% e pari complessivamente a 60 mila tonnellate.

Per quanto concerne il traffico di autovetture nuove, sono state movimentate complessivamente 280 mila auto, dato che conferma il trend positivo del 2016, nonostante la decisione, dell’operatore Grimaldi, assunta ad inizio 2016 di spostare il traffico auto FCA di Melfi a Gioia Tauro, portando a Civitavecchia, a partire dal 2017, le auto FCA prodotte dalla fabbrica di Cassino.

Si registra, invece, un calo dei prodotti raffinati petroliferi nel porto di Civitavecchia, che continua a risultare poco competitivo in tale settore, tenuto anche conto dell’assenza di una banchina petrolifera nella futura Darsena energetica e grandi masse di cui da anni si attende la realizzazione.

Con riferimento allo scalo di Gaeta si registra un incremento del 2,6% (+47 mila tonnellate) del traffico complessivo, determinato essenzialmente dall’aumento delle merci liquide del 14% (+160mila tonnellate), pari complessivamente a 1,3 milioni di tonnellate, a fronte di una flessione del 17% del traffico di merci secche (-112 mila tonnellate), pari a 550 mila tonnellate complessive. Il traffico di merci secche, diversamente dal I semestre quando si registrava un preoccupante -35%, nel secondo semestre è risultato in crescita del 6%, rispetto al secondo semestre del 2016, e del 27% rispetto al primo semestre del 2017. Da segnalare una sensibile crescita, nella categoria “altre rinfuse solide”, del traffico di wood pellets (+125%) pari complessivamente a 68 mila tonnellate.

Infine per quanto concerne il porto di Fiumicino si confermano gli stessi volumi del 2016 con 3,4 milioni di tonnellate di prodotti raffinati sbarcati e 60 navi approdate a fronte delle 68 del 2016.

“Tali dati, benché positivi, non possono tuttavia – sostiene il Presidente di Majo – far venir meno l’esigenza di portare avanti tutte quelle iniziative e progetti volti a rendere ancora più competitivi i porti del network laziale, rendendo più efficienti i servizi portuali e di interesse generale e potenziando la dotazione infrastrutturale portuale dei tre porti laziali. In particolare l’aumento del traffico container, oggi arrivato a quasi 100 mila TEU, è ancora lontano dai livelli che questa A.d.S.P. auspica che il principale concessionario del settore possa raggiungere nei prossimi anni. Analogamente si rimane in attesa che i principali operatori del settore del traffico automotive riescano a raggiungere gli obiettivi prefissati in termini di crescita dei volumi di questo settore”.