Il Trittico: “Positivo l’accordo raggiunto dal Comune con l’Agenzia del demanio”

CIVITAVECCHIA – Dall’associazione “Il Trittico” riceviamo e pubblichiamo

Valutiamo positivamente l’accordo raggiunto dal comune con l’agenzia del demanio sulla riqualificazione e il riuso di parti significative del nostro patrimonio immobiliare pubblico, sia per i vantaggi che assicura alla città sia per i criteri d’intervento adottati, in particolare nell’utilizzo della  Stegher.

Ci auguriamo ulteriori decisioni dirette a migliorare strutture e servizi pubblici locali.                                                                                                                                                Vale la pena di ricordare come detta agenzia, che guidata dal MEF e d’intesa col MIC assolve al difficile ma entusiasmante compito di valorizzare i beni immobili dello stato, stia attivamente operando in stretta sinergia con il territorio. Mantenendo la centralità dell’azione sui benefici da erogare all’utenza, inserendo nella rigenerazione urbana strumenti di cultura, gestione e identità capaci di migliorare la qualità della vita delle popolazioni. Ebbene, se una tale strategia d’intervento appare valida ed esportabile ovunque, lo è tanto più a Civitavecchia, dove, oltre alle carenze del fronte occupazionale, che costituiscono un quotidiano motivo di preoccupazione, esiste tuttora un forte deficit in termini di spazi e di impianti atti a favorire più ampie occasioni di socializzazione, incontro, dibattito, aggregazione, intrattenimento e acculturazione, idonei a recuperare il senso di appartenenza e quello d’identità. Componenti questi della vita comunitaria, anche di natura politica, il cui rilievo ai fini di un autentico cambiamento è stato spesso ignorato dagli amministratori locali se consideriamo le insufficienze che permangono a distanza di ottant’anni dalle distruzioni causate dai bombardamenti.

Ora, anche se qualche struttura di supporto viene ogni tanto allestita, occorre convenire che al momento disponiamo, a parte il modesto municipio – peraltro insostituibile luogo di riferimento delle travagliate vicende della vita democratica del dopoguerra – di un solo teatro e di una cittadella della musica, mentre il museo civico e le gallerie d’arte non sono stati ripristinati.

 Puntando i riflettori  su ciò che in termini di strutture culturali manca, va degradando oppure necessita di ammodernamento e di accessibilità, dobbiamo stilare un elenco che comprende archivio storico, un secondo teatro, l’emiciclo del cimitero monumentale, e poi pinacoteche, spazi espositivi, gallerie d’arte, sistema bibliotecario cittadino integrato, centro congressi, auditorium, sale conferenza, sale da concerto, locali appropriati per bande musicali, attività di musica, canto, danza e recitazione. Per intanto ci risulta che una serie di belle e importanti esecuzioni artistiche continuano a trovare insuperabili limiti relativi al decoro e all’adeguatezza del contesto edilizio in cui si svolgono, e ad avvertire infiniti ostacoli di natura economica. Costringendo magari i non pochi talenti che producono a cercare in altre città occasioni di perfezionamento e carriera.

 Per tali ragioni auspichiamo che venga alfine instaurata una completa continuità nell’impegno delle amministrazioni comunali e degli  altri organismi che a diverso titolo fanno sentire il proprio peso nelle attività locali  in direzione della sistematica eliminazione delle enunciate carenze.

Il Direttivo