Il Trittico: “Covid, così non va”

CIVITAVECCHIA – Dall’associazione politica “Il Trittico” riceviamo e pubblichiamo:

“Siamo parte di un’umanità sofferente che nell’arco di un anno, nel cosiddetto tempo del covid, ha visto peggiorare drasticamente la qualità della propria esistenza a causa dei limiti posti agli spostamenti, all’interazione con gli altri, alle attività lavorative e alle tantissime e molteplici iniziative che animano il mondo civile. Non possiamo più dedicarci a riunioni, spettacoli, svaghi, viaggi, giochi, passatempi, attività culturali e sportive. Non ci è concesso socializzare, aspetto questo insopprimibile della natura umana. Non possiamo assicurare una regolare frequenza scolastica ai nostri figli, partecipare davvero alla vita politica e sociale a qualsiasi livello, e persino godere di un minimo di serenità stante il crollo di una qualsiasi prospettiva di miglioramento. Ci domandiamo quale tipo di vita viene insomma riservata a noi ex cittadini, costretti a trascorrere i nostri giorni nella precarietà, senza dignità, vocati come siamo alla disoccupazione e alla dipendenza da sussidi statali, sotto l’incombenza di ulteriori restrizioni. Alcuni aspetti di questa triste condizione meritano di essere qui rimarcati.
Le istituzioni definiscono il covid un’epidemia estesa e insidiosa, una vera emergenza sanitaria da combattere a nostra tutela costi quel che costi, con automatiche restrizioni della mobilità e la vaccinazione di massa, al pari di altri pericolosi virus che vanno propagandosi. Ritengono quindi pienamente legittimo disporre elevate sanzioni ed energici interventi contro chiunque dissente o protesta. E per fermare l’infezione replicano la strategia del fermi tutti e chiuso tutto, che però si rivela ampiamente inefficace sul piano sanitario e catastrofica per il vivere quotidiano e per l’economia.
La grande informazione, non solo quella mainstream, si allinea: condivide la visione delle istituzioni, la sposa e se ne fa anzi portavoce. In particolare, il mezzo televisivo funge da persuasore occulto soffermandosi di continuo su questa malattia con trasmissioni e interviste ad hoc. Diffonde e aggiorna i comunicati diramati dal dicastero della sanità, corredando i dati di interpretazioni e connessioni che ne amplificano la portata tanto da renderli sempre più preoccupanti. Comunica alla popolazione un quotidiano stato di allerta.
Il comune sentire del covid viaggia invece, a nostro avviso, su un piano diverso: è quello dell’evidenza, che ormai, al punto in cui siamo, tende ad inquadrare il fenomeno nella logica perversa della geopolitica. E forse senza per questo commettere errori. Giacché tutti ci sorprendiamo a meditare sul senso profondo di quanto sta avvenendo, alla vana ricerca di una proporzione tra la dimensione della patologia e i sacrifici imposti per fronteggiarla. E ne usciamo giustamente interdetti, scoraggiati, avviliti, tanto più se cerchiamo conferma ai nostri crescenti dubbi ricorrendo a quel calcolo estremamente semplice eppure significativo che tanti non si peritano di eseguire. Che consiste nel dividere il numero dei nuovi affetti dal virus che viene indicato giornalmente dai comunicati ufficiali – per quanto esso sia carente di precisazioni essenziali – per il totale della popolazione italiana. E poi ancora nel moltiplicare questo risultato per cento. Se ne ricava così la traduzione in percentuale dei soggetti interessati dal Covid”.

Associazione “Il Trittico”