CIVITAVECCHIA – Ci rallegra la notizia che presto assisteremo alla ripresa dei lavori di restauro del Tempietto Bramantesco, situato nel cimitero monumentale di Via Aurelia Nord. Ciò è possibile per effetto del via libera dato ai fondi Prusst (i programmi intercomunali di riqualificazione urbana) una quota dei quali è stata attribuita a Civitavecchia anche per l’azione svolta da Balloni durante il suo ultimo incarico di assessore al patrimonio e all’edilizia scolastica. Nella quota è inserito lo stanziamento che permetterà appunto di eseguire un importante intervento all’interno del monumento.
Ci rendiamo conto che in questa delicata fase della vita urbana le urgenze sono tante, su tutti i versanti: ma sulle problematiche inerenti ai beni artistici, monumentali, architettonici e ambientali noi avvertiamo da sempre l’esigenza di impostare un ampio dibattito che coinvolga in profondo la cittadinanza. Perciò ne parliamo pubblicamente, ponendo nel conto delle nostre considerazioni il fatto oggettivo che le risorse del nostro territorio sono state “storicamente” malamente gestite e spesso dilapidate, tanto che abbiamo difficoltà a riconoscerci in esso. Noi cerchiamo di far maturare quello schietto interesse per le prospettive di intervento sui detti beni e per le relative opportunità di utilizzo che ancora pare non esserci, e che è prioritario rispetto al problema del reperimento di adeguate risorse finanziarie. E di indicare delle scelte che siano coerenti con quelle di natura economica, culturale e sociale. Per quanto ci riguarda noi offriamo il nostro contributo di idee, che in considerazione della situazione cittadina, lungi dall’esprimere per intero, riduciamo all’essenziale.
Circa il Tempietto, oltre a far partire il lavoro di cui in premessa si deve puntare al totale completamento del restauro, che include il recupero dell’ossario dei caduti nell‘ultimo conflitto mondiale e del muro di cinta, per i quali si renderà necessario il reperimento di ulteriori fondi.
Nello stesso cimitero non può più attendere il recupero dell’emiciclo, questo armonico e significativo monumento che si va progressivamente sfaldando sotto il peso dei suoi 132 anni nelle ali e nel settore centrale, che include le tombe dei “padri” della patria civitavecchiese.
E in città non è assolutamente più rinviabile l’allestimento di una galleria, di un degno spazio espositivo per le opere del Calamatta, il grande e ineguagliabile incisore dell’ottocento. Qui bisogna passare finalmente dalle parole ai fatti, dagli elogi e dalle celebrazioni alla realizzazione di quanto occorre per rendere nuovamente fruibile dal pubblico, dopo un intervallo di 72 anni, una produzione artistica così tanto pregevole.
Il Consiglio direttivo del Partito socialista Civitavecchia