“Il relitto della Mattonara”

CIVITAVECCHIA – Da Lucia Bartolini, dell’associazione ‘A GAUCHE, riceviamo e pubblichiamo:

“Potrebbe sembrare il titolo di un film, invece è solo la farsa del cantiere PRIVILEGE che non finisce di riservare colpi di teatro.
Nei giorni scorsi è apparsa sulla stampa una nuova missiva a firma di tale Gassen (o qualcosa del genere), che non è chiaro se aggiunga più inquietudine o più ridicolo a una vicenda ormai caratterizzata da toni degni di una telenovela.
Peccato che qui non siamo nella rappresentazione televisiva della milionesima puntata di un “Posto al Sole” e nella trama dell’intricata messinscena dei cantieri navali del conte Palladini minacciati dal feroce e finto investitore straniero: qui siamo in una realtà che neanche la più fervida fantasia di uno sceneggiatore di fiction sarebbe stato in grado di partorire.
E non arrivano i nostri a salvare la situazione.
La brutta storia della Privilege ci racconta di uno scandalo internazionale e di un cantiere fantasma che da anni occupa una delle parti più pregiate dell’area portuale; di una maestosa montagna di ferraccio arrugginito che si erge quasi a simbolo del fallimento della città e del suo porto; degli esiti di una procedura fallimentare a cui forse si sarebbe dovuta prestare maggiore attenzione; di lavoratori, imprese, di un’intera città, turlupinati, offesi, abbandonati.
Il tutto avvolto, nel tempo, da uno straordinario silenzio.
Uno dei misteri più grossi (e ce ne sono stati molti) è come possa essere stata tenuta in piedi una concessione di tale portata nella totale assenza di un piano industriale credibile, di un cronoprogramma definito e delle necessarie garanzie per l’utilizzo di aree pubbliche.
Un’ipoteca che ha cristallizzato una importante fetta delle potenzialità di sviluppo del porto, compromettendo il reale avvio di una progettualità di concreta ricaduta economica sul territorio.
Notizie stampa di questi giorni accennano dell’intenzione dell’ADSP di mettere finalmente le mani sulla partita: si parla infatti di ottobre prossimo, termine oltre il quale, in assenza di novità, la concessione potrebbe essere revocata (e sarebbe pure ora!).
Non è chiaro, in questi cinque mesi, quali possano essere esattamente le azioni dirimenti tali da suffragare la conferma della concessione, se si tratti del nome di un committente che si accatta il rudere del megayacht o piuttosto un programma di demolizione con relativo piano di investimenti ed occupazionale, o cosa altro.
Non resta che attendere fiduciosi, pure perché è difficile credere che una situazione di così incredibile stallo possa protrarsi all’infinito.
Certo sarebbe di aiuto se dal territorio si levassero forti le voci di parti sociali, politiche, istituzionali, movimenti, associazioni, della città intera, per chiedere di liberare quell’area e restituirla allo sviluppo di una sana economia portuale, capace di coinvolgere le forze sane, attirando investimenti, valorizzando le professionalità locali e producendo lavoro.
Ma il relitto della Mattonara decisamente non suscita troppo interesse”.

Lucia Bartolini – Associazione ‘A GAUCHE