Il Porto continua a dividere il Partito democratico

CIVITAVECCHIA – Acque sempre agitate all’interno del Partito democratico, dove il Porto continua a scavare il solco più grande tra maggioranza e minoranza. Se l’incontro convocato sabato mattina dal Segretario Enrico Leopardo fra le varie componenti del partito per discutere di lavoro doveva provare a  inaugurare “un nuovo metodo incentrato sulla condivisione dei percorsi”, come da lui stesso affermato, il tentativo sembra miseramente fallito, almeno stando a quanto riferiscono gli esponenti pro-Monti del Pd Valerio Mori, Manuel Magliani, Giuliana Satta, Patrizia Mangano e Luca Medici. “Certo – affermano – condividere i percorsi non significa necessariamente sposare contenuti e proposte, ma vuol dire riconoscere dignità a tutti coloro che contribuiscono al dibattito interno al Partito. Un fatto nuovo e positivo, ci è sembrato lì per lì. Nel dettaglio, abbiamo ritenuto di dover sottolineare il valore del Jobs Act, altri hanno preferito perseguire un’impostazione all’insegna della nostalgia; si è discusso anche di porto, e anche su questo, è noto, ci sono pareri assai diversi. Il Segretario, in quella riunione, ha chiesto a tutti i presenti di lasciarci alle spalle gli elementi di divisione cercando, attraverso questo ‘nuovo metodo’, di privilegiare percorsi unitari. ‘Tutti’ dovrebbe significare, se non ci inganniamo, gli attuali componenti il Consiglio Direttivo. Perciò, ci coglie di sorpresa e ci lascia decisamente perplessi la recente esternazione della portavoce della Segreteria Giulia Bevilacqua che, commentando l’operato del Sindaco Cozzolino sulla ‘terna’ di nomi da inviare al Ministero delle Infrastrutture, ha colto la palla al balzo per ripetere le ormai ben conosciute e, crediamo, strumentali considerazioni sulla gestione di Molo Vespucci, fra l’altro assumendo in modo discutibile dati e numeri”.
“Peraltro – aggiungono i cinque esponenti democrat – il fatto che ad oggi il Presidente uscente sia stato inserito in tutte le terne inoltrate sino ad ora al Ministero, anche da amministratori ed esponenti del Pd, restituisce la cifra del preoccupante isolamento che il partito cittadino sta ostinatamente perseguendo; ma al di là di ciò: la contemporaneità, singolarmente calibrata, fra l’appello unitario del Segretario ed il comunicato della Bevilacqua sul porto, che va chiaramente in tutt’altra direzione, ci induce a pensare che Leopardo non fosse informato dell’iniziativa, perché altrimenti dovremmo concluderne che si sia trattato di una consapevole, e dunque inaccettabile, presa in giro”.