CIVITAVECCHIA – Visto l’aumento dell’aliquota dell’Imu causato dallo stato di difficoltà e indebitamento di Hcs il Movimento Cinque Stelle vuole illustrare quale sia il processo perverso alle quali i destini delle municipalizzate sono legate.
Fase 1)
Il comune crea e amministra un’azienda a capitale pubblico per farle gestire dei servizi e beni pubblici come trasporti, gestione rete idrica, raccolta dei rifiuti, Farmacie comunali ecc.
Fase 2)
I politici di turno elargiscono favori, specie in prossimità delle elezioni, per creare consenso. Se vinceranno le prossime elezioni avranno un problema ma anche una città da “amministrare”, se perdono lasceranno una patata bollente ai loro successori
Fase 3)
Le aziende create diventano sempre più inefficienti, costano alla collettività e per mantenersi s’indebitano con le banche e non pagano i creditori (e qualche volta anche i contributi pensionistici).
Fase 4)
Il politico “illuminato” trova la brillante soluzione: Privatizzare le società capitale pubblico.
Fase 5)
Le società così privatizzate iniziano a liberarsi del personale in eccesso e aumentano le tariffe. Ovviamente, visti i costi che hanno dovuto affrontare, fermeranno anche gli investimenti.
La conclusione di questo processo è che i servizi pubblici diventano privati, aumentano di prezzo, i posti di lavoro diminuiscono e gli investimenti che tanto si annunciano non ci saranno.
Da quanto ci risulta dai giornali, Hcs è nella terza fase ed è in attesa di un “politico illuminato”, in questo caso di centro sinistra, che la voglia privatizzare.
Noi del Movimento Cinque Stelle sosteniamo che:
1.Le municipalizzate sono uno scandalo. I servizi devono essere completamente pubblici oppure completamente privati. Le vie di mezzo servono a fornire a politici voraci e affamati di consenso uno strumento per erogare favori e non offrono vantaggi per la collettività.
2.I servizi pubblici si pagano con le tasse (anche di scopo), i servizi privati si pagano con le tariffe. Ovviamente non ha senso che convivano insieme tasse di scopo e tariffe. In questo senso la maggiorazione dell’aliquota dell’Imu si comporta come una tassa di scopo volta a finanziare quei servizi di HCS che sono in perdita e questo non va affatto bene.
3.Il posto pubblico non è un ammortizzatore sociale. Chi ha un lavoro deve offrire un servizio alla società
4.I Bilanci non sono dei documenti affidabili. Se così non fosse non ci sarebbero state Parmalat, Lehman Brothers, Elrond, San Raffaele. Un’azienda fallisce quando non può pagare più gli stipendi e i creditori, ed è improbabile che voglia sbandierare prima un rischio d’insolvenza visto che avrebbe problemi a reperire prestiti dalle banche, fiducia degli investitori (se è privata) e crediti dai fornitori.
5.Le responsabilità di questa situazione dipendono dalle precedenti amministrazioni (il plurale è d’obbligo), non cerchiamo colpevoli (per noi lo è tutta la classe politica) ma soluzioni, quindi evitiamo un patetico scaricabarile e mettiamoci a lavorare. Alzare l’IMU e incolpare la precedente amministrazione è un gioco facile, ma non è un modo corretto per sfuggire dalle proprie responsabilità.
Infine chiediamo al comune di Civitavecchia che sottoscriva i seguenti impegni di trasparenza ed efficienza:
1. Il 2012 sia il primo e ultimo anno che si usano le tasse locali per finanziare Hcs.
2. Sia approntata una razionalizzazione di Hcs attraverso un piano che indichi quali servizi devono rientrare
nelle sfera di competenza del comune e quali possono essere esternalizzate. Questo non significa privatizzare tutto ciò che non sia essenziale, per esempio auspichiamo che le farmacie rimangano pubbliche, ma questi servizi devono rimanere in attivo. Tuttavia, qualora il comune voglia procedere con una privatizzazione di Hcs, dovrà farsi carico di acquisire tutti i servizi essenziali.
3. L’acqua e la sua gestione è, e rimane, completamente pubblica.
4. Privato non vuole dire più investimenti, quindi si eviti di mettere in ballo la questione dei soldi dei privati perché “necessari” a costruire le infrastrutture utili alla città. in effetti tutte le privatizzazioni che non hanno creato concorrenza hanno comportato solo un aumento delle tariffe senza un miglioramento dei servizi. La A12 tra Roma e Civitavecchia è sempre la stessa e la paghiamo sempre più cara, mentre l’acquisto dei Birg giornalieri, visto il prezzo esagerato di 12 euro, dovrebbe essere fatto presso le gioiellerie in zona.
5. Chiudere la Holding, struttura di strutture, poltrone che poggiano su altre poltrone. Ogni servizio è un’azienda locale ed è responsabile del suo stato economico. E’ evidente che la Holding non ha comportato una sinergia operativa tra le diverse aziende (anche perché cosa ci possa azzeccare un’azienda di trasporti pubblici con le farmacie o la nettezza urbana è un mistero), al momento sembra solo un’altra voce di spesa. Se le cose stanno diversamente invitiamo i responsabili di Hcs a mostrare quali sinergie siano state attivate tra le varie aziende, quanto siano quantificabili i risparmi (dati alla mano) a fronte del costo della Holding stessa.
6. Pubblicare online il Libro Giornale per ogni Sot.
7. Chi ha ruoli dirigenziali deve avere uno stipendio base fisso (facciamo 2000-2500 euro al mese) più una parte variabile che dipenda solo dagli obiettivi concordati con l’azienda e il comune l’anno precedente. Gli obiettivi di questi bonus possono essere sia aziendali che personali e devono essere pubblicati online insieme ai redditi complessivi lordi percepiti. Eventuali bonus d’uscita dei dirigenti devono essere erogati con un meccanismo premiante che tenga in considerazione lo stato dell’azienda tre anni dopo la loro fuoriuscita. Questa norma evita che i dirigenti abili solo nell’arte della ragioneria possano centrare gli obiettivi di bilancio nel breve termine lasciando le aziende in ginocchio per assenza d’investimenti e qualificazione del personale.
8. Pubblicazione del codice etico di Hcs firmato dai suoi dipendenti. Se non esiste un codice etico, è necessario prepararne uno al più presto. Nel codice Etico ci devono essere degli impegni chiari in termini di trasparenza e meritocrazia.
9. Non si chiede soccorso ad Enel e Acea per risollevare le casse comunali. Il comune risolve i suoi problemi in casa senza accusare debiti verso aziende in competizione con lo sfruttamento del suo territorio (e qui il sindaco Tidei ha iniziato malissimo).
10. Le aziende controllate dal comune devono fornire il curriculum di tutti i loro dipendenti online. Via il sottobosco omertoso che consente la creazione di clientele. Per noi una raccomandazione è una forma di corruzione del quale sono equamente responsabili sia il raccomandato che chi lo raccomanda.
11. Le aziende controllate devono illustrare i loro organigrammi online dal primo fino agli ultimi livelli organizzativi. Basta con le aziende fatte da generali, è necessario che ci sia qualcuno che lavori.
12. Iniziare la raccolta differenziata porta a porta reclutando i “lavoratori” che sono attualmente improduttivi. Le possibilità offerte da questa scelta vanno dalla raccolta in sito allo stoccaggio fino alla reintroduzione del differenziato nei cicli produttivi, pertanto c’è posto per vari profili professionali.
13. Cercare nuove attività di business sulle quali impegnare il personale in eccesso, senza però gravare sulle tasche del cittadino. Quanto è successo con i parcheggi a pagamento è un esempio negativo da non seguire.
14. Per ogni nuova assunzione deve essere redatto un documento pubblico che spieghi quale sia il profilo ricercato, in quale ruolo sia collocato e il curriculum del nuovo assunto.
A coloro che guardano queste azioni con sospetto, e ai 493 dipendenti di Hcs, vogliamo ricordare che purtroppo le aziende a capitale pubblico non hanno l’efficienza e la competitività delle società private e, inoltre, i loro dipendenti non hanno le stesse garanzie dei dipendenti pubblici (con buona pace di chi ha affermato il contrario nella Costituzione Italiana). In sostanza i dipendenti delle aziende a capitale pubblico lavorano in un modello societario che prende sia i difetti del modello pubblico che i rischi del modello privato, quindi è nel loro stesso interesse che sia approntato un cambiamento radicale di gestione , questo al fine di evitare gli epiloghi tristi, dolorosi e noti di molte ex aziende pubbliche che tramite esternalizzazioni, creazione di “bad company” e blocco delle assunzioni hanno fortemente ridotto il loro personale e peggiorato il loro trattamento in termini di stipendio e di benefit.