CIVITAVECCHIA – “Le funzioni esercitate dall’Associazione Italiana della Croce Rossa, di seguito denominata CRI, sono trasferite, a decorrere dal 1° gennaio 2014, alla costituenda Associazione della Croce Rossa Italiana che diviene a tutti gli effetti persona giuridica di diritto privato”. Con questo testo facente parte del D.Lgs. 178/2012 e votato dal Governo Monti, la Croce Rossa Italiana viene allineata alle sue consorelle di Croce Rossa e Mezza Luna Rossa d’oltre confine. La Croce Rossa in questo modo cessa d’essere un “ente pubblico non economico” e diviene un’associazione di diritto privato. Questo continuerà ad operare in campo sanitario, non ricevendo più finanziamenti pubblici, e per sostenersi dovrà sottoscrivere “convenzioni con pubbliche amministrazioni, partecipare a gare indette da pubbliche amministrazioni e sottoscrivere i relativi contratti”.
La privatizzazione dell’ente, per quanto riguarda la situazione cittadina, sembra mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza del Comitato Locale Civitavecchiese in quanto esiste il rischio concreto che i mezzi impegnati in convenzione con l’ARES 118 e quelli adoperati per il servizio di trasporto invalidi possano non essere più garantiti e che gli operatori sanitari attualmente impiegati in tali servizi, oltre a quelli volontari, rischino il proprio posto di lavoro o siano messi davanti ad un “adeguamento contrattuale” che li assimili ai lavoratori delle società interinali.
Il Movimento 5 Stelle di Civitavecchia afferma, a tal riguardo, di dare piena solidarietà ai lavoratori dell’ente che si sono organizzati, a Via Ramazzini, a Roma, per protestare contro il passaggio da un contratto di natura pubblica ad uno di natura privata, e promette di impegnarsi per invertire questa tendenza alla precarizzazione del lavoro ed allo smantellamento dello stato sociale.