Il buco nero della trasparenza dei controlli sui carburanti delle navi

ROMA – Ogni anno nei porti europei situati spesso nel cuore delle città, traghetti, Ro-Ro, navi da crociera e merci effettuano oltre 2 milioni di approdi.

I fumi che escono dai loro camini durante le manovre e i lunghi stazionamenti determinano l’aumento delle concentrazioni di inquinanti atmosferici dannosi per la salute umana e cancerogeni (lo zolfo soprattutto).

Ciononostante – rileva l’associazione Cittadini per l’Aia – le norme vigenti impongono un numero risibile di controlli sul contenuto di zolfo dei carburanti: proprio a causa di questo sistema legislativo, ad esempio, nel 2021, a fronte di oltre 500.000 scali all’anno di navi nei porti italiani, i controlli sono stati appena 180. Non solo: i dati forniti dall’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima non sono trasparenti. Non permettono cioè, di entrare nel dettaglio del singolo controllo (quale nave, quando, esito del controllo…), ma dicono solo quanti controlli sono stati effettuati sull’intero traffico marittimo”.

A fronte di questa situazione, Cittadini per l’aria si è fatta promotrice di una duplice iniziativa: sottoscrizione dell’appello alla Direttrice dell’EMSA per ottenere trasparenza sui controlli delle Capitanerie sul rispetto della normativa volta a ridurre le emissioni delle navi; lettera aperta di 14 associazioni – tra le quali il Comitato Tutela Ambientale Genova Centro Ovest, We Are Here Venice, Associazione Livorno Porto Pulito APS e altre – al Commissario Europeo all’Ambiente perché si aumentino i controlli previsti dalla normativa UE.

“Dopo tante richieste di trasparenza avanzate in passato – prosegue l’associazione – da Cittadini per l’aria insieme alle tante associazioni attive nei porti, le associazioni e i cittadini rivolgono oggi un appello all’Agenzia Europea di Sicurezza Marittima – che detiene il registro Thetis EU che raccoglie i dati dei controlli effettuati dalle autorità preposte in tutte le nazioni europee – affinché i dati relativi ai controlli sui carburanti navali, oggi accessibili solo in forma aggregata, siano resi del tutto trasparenti”.

“La trasparenza sui controlli e l’adempimento alle norme disposte a tutela della salute umana – ricorda la presidente di Cittadini per l’aria, Anna Gerometta è la base per una efficace regolamentazione di un settore inquinante come quello dei trasporti marittimi. Una base di cui oggi i cittadini europei sono privati”.

Cittadini per l’aria, sul cui sito è pubblicato, invita a firmare l’appello tutti i cittadini che hanno a cuore la trasparenza dei dati e l’ambiente.

“Dal 2020 le navi non possono usare carburanti che abbiano una quantità di zolfo – una sostanza cancerogena per l’uomo – superiore a 0,5% in navigazione e dello 0,1% durante lo stazionamento in porto, ma come sapere se questo limite viene davvero rispettato e da chi, stante il numero così esiguo di controlli privi di ogni trasparenza? Cittadini per l’aria segue da anni, in rete con tante associazioni europee e italiane, il processo volto all’adozione di un’Area ECA (Emission Control Area) nel Mediterraneo. Un’area che diventerà realtà quanto al tenore di zolfo dal 2025 ma che, senza adeguati controlli, potrebbe rimanere lettera morta. Un rischio acuito dai dati di recente pubblicati nell’ambito del progetto europeo SCIPPER che nel Nord Europa, dove già è attiva l’AREA NECA che prevede un limite per le emissioni di NOx, ha riscontrato che il 50% delle navi viola il limite degli ossidi di azoto imposti dalla normativa”.