CIVITAVECCHIA – Da giovedì 28 il bilancio Comunale di previsione 2012, concluso l’iter nelle varie commissioni, approda in Consiglio comunale. La seduta è stata convocata dal presidente del Consiglio Marco Piendibene, con una sorta di anteprima il giorno 27 per una riunione ?straordinaria? dedicata a provvedimenti di natura sociale e al documento sui criteri di nomina negli enti collegati al Comune, un adempimento questo che la legge colloca entro i 45 giorni dall’insediamento del nuovo Sindaco.
Ma è su giovedì 28 che si incentra l’attenzione, con l’illustrazione del bilancio e a seguire il dibattito che si concluderà entro venerdì 29. C’è quindi la volontà di rispettare la scadenza del 30 giugno anche se tecnicamente è già stata concessa la proroga dei termini fino ad agosto.
“?Prevale l’esigenza di dotare subito l’Amministrazione dello strumento di programmazione economica ?- spiega il presidente Piendibene ?- che Le consenta di operare nel pieno dei suoi poteri e sulle linee di programma votate dai cittadini nella passata elezione?. Altrimenti il Comune avrebbe avuto le mani legate, non potendo che ripetere mese per mese le spese del 2011 fino a settembre. ?A quel punto ?- prosegue Piendibene ?- sarebbero rimasto pochissimo tempo per cominciare a lavorare secondo il programma votato dagli elettori. Molto meglio quindi rispettare i tempi originali ed è questo che ci ripromettiamo. Tutta la seconda parte dell’anno verrà quindi impegnati i consiglieri comunali, in commissione ed in Aula sui programmi della nuova Amministrazione nel reciproco rispetto tra maggioranza e opposizione, e siamo sin d’ora disponibile a recepire qualsiasi suggerimento o critica che entri nel merito delle questioni. L’importante è che si inizi a fare sul serio, ed in questo senso giudico con favore la partecipazione del consigliere Ballarati alla conferenza dei Capi Gruppo a nome di Città Nuove. Lo sottolineo come un segnale di serietà prima ancora che di distensione. Un’opposizione aventiniana non avrebbe senso e soprattutto dimostrerebbe una difficoltà inspiegabile ad accettare la sconfitta che è nelle normali regole della democrazia e dell’alternanza alla stregua della stessa vittoria”?.