I socialisti: “No a processi di combustione nel nostro territorio”

CIVITAVECCHIA – No ad ulteriori processi di combustione sul territorio finalizzate alla produzione di energia elettrica, si all’utilizzo di metodologie e fonti alternative ed ad una progressiva diminuzione di potenza delle centrali, così come delineato nel programma di centrosinistra. Con questo la richiesta di portare, a Civitavecchia, i centri di ricerca e sviluppo relativi alla ricerca inerente ai materiali e alla produzione energetica alternativa. Questo, in sintesi, il senso dell’incontro svoltosi giovedì 7, presso la sede del comitato Franco Bartolomei, dal titolo “Due proposte socialiste per l’ambiente”. Relatori Massimo Mazzarini, che ha puntato l’attenzione sul connubio tra salvaguardia ambientale ed occupazione, soffermandosi sulla possibilità di dislocare a Civitavecchia i centri di ricerca, Mario Michele Pascale che ha introdotto facendo un bilancio della situazione ambientale attuale, Giuseppe Tandurella che ha relazionato sulla possibilità di abbattimento dei fattori inquinanti ed il candidato al consiglio regionale del Lazio, membro della segreteria nazionale del PSI, Franco Bartolomei, che ha concluso i lavori.
“Reputo giusto – ha dichiarato Bartolomei – che un territorio così provato da un punto di vista ambientale, non sia più sottoposto ad ulteriori sollecitazioni. Faccio mio come impegno in sede regionale quello di sorvegliare e difendere la qualità delle vita del comprensorio di Civitavecchia. Questo a partire dalla vigilanza sulle due centrali di torre valdaliga nord e torre valdaliga sud. Quest’ultima, anche se non è quasi mai nelle cronache nazionali, è anch’essa un grave fattore di rischio ambientale. Interverrò, qualora eletto, sull’Arpa per ottenere garanzie certe sul monitoraggio degli stabilimenti, pretendendo ispezioni periodiche, a sorpresa, all’interno degli impianti. Da un punto di vista occupazionale si rende immediatamente necessario il potenziamento delle manutenzioni, che garantisce non solo una resa produttiva maggiore ma anche un corretto funzionamento dei sistemi a protezione dell’ambiente”.
Sollecitato dal pubblico sui temi dello sviluppo, il candidato si è soffermato sul ruolo del porto dichiarando che “lo scalo di Civitavecchia, oltre al traffico relativo ai traghetti e al crocierismo, deve diventare il porto di servizio di Roma, aprendo al traffico container, avviando una politica di ‘accoglienza’ agli armatori. Questo puntando sul potenziamento delle infrastrutture che devono collegare il porto al centro Italia e all’area industriale del basso Lazio. L’elettrificazione delle banchine, diverse modalità di produzione energetica ed un conseguente abbattimento dei fattori inquinanti, eleveranno il livello di qualità della vita. Un porto forte può trainare un indotto altrettanto forte a livello di servizi, in cui i centri di ricerca e sviluppo si inseriscano armoniosamente. Per rendere ancora più efficace questo processo è necessario che Civitavecchia inizi a pensare in termini di conurbazione, creando sinergie comuni, continuità a livello di trasporti ed integrazione di servizi, con gli altri comuni del territorio.” “Da parte mia – ha concluso Bartolomei – vi è la massima disponibilità a lavorare per uno sviluppo armonico del territorio civitavecchiese e la mia azione in regione sarà a ciò conseguente”.