I soci dell’Agraria avvertono l’ente: “Qualunque deliberazione è illegittima”

CIVITAVECCHIA – Torna a riunirsi il Consiglio di Amministrazione dell’Università Agraria di Civitavecchia. L’avviso è pubblicato sul sito della stessa Università e la convocazione è fissata per il giorno 30 gennaio in prima seduta e per il giorno 31 in seconda.

All’ordine del giorno è prevista l’approvazione dei bilanci di previsione 2019/2020 e del bilancio consuntivo 2019.

A poche ore dalla convocazione del Cda, alcuni soci attraverso il loro avvocato, hanno inviato all’Ente di viale Guido Baccelli una pec per tutelare i loro diritti. Segno questo che la frattura tra l’Università Agraria che gestisce beni e soldi della collettività e una parte di cittadini è ormai definitiva. Si legge nella lettera: “Ad oggi il Consiglio di Amministrazione è decaduto dalla carica ex art. 8 dello Statuto per superamento del termine quinquiennale e, dunque, non può assumere deliberazioni legittime. Oltretutto il pregresso tentativo di surroga operato in applicazione di normativa non conferente (L 168/2017) in occasione del Cda del 12.01.2021, non è neppure andato a buon fine in quanto l’Ente non è riuscito a ricostruire l’unico organo con poteri decisori, di indirizzo e di controllo. Attualmente, in luogo degli 11 componenti previsti da Statuto, il Cda conta esclusivamente 5 consiglieri e il Presidente“. Si evidenzia in fine la necessità di ricostituire il Consiglio di Amministrazione mediante “regolari elezioni al fine di adottare delibere legittime e che, permeando l’attuale situazione qualsiasi decisione risulta viziata, irrituale e lesiva dei diritti dei soci“.

Le contestazioni che vengono sollevate da una parte dei soci appaiono rilevanti e renderebbero opportuna una presa di posizione immediata da parte della Regione Lazio, ente deputato al controllo dell’Università.

Per quanto ancora verrà prorogata la gestione del Presidente Daniele De Paolis, il cui mandato elettivo è scaduto lo scorso anno? Insomma, se in piena pandemia il premier Giuseppe Conte, che ha ben altre responsabilità a livello nazionale rispetto ad un ente locale, si dimette, resta difficile capire perché stessa cosa non faccia il Presidente dell’Università Agraria fissando le lezioni per il rinnovo delle cariche sociali. Non è necessario salire neanche al Quirinale…