I grillini: “Ciogli non doveva essere nominato amministratore di Città pulita”

gino ciogliCIVITAVECCHIA – “Gino Ciogli non doveva essere nominato amministratore di Città Pulita”. Lo afferma il Movimento 5 Stelle di Civitavecchia all’indomani della notizia dell’indagine sull’ex Primo cittadino di Cerveteri in relazione ad alcune vicende legate alla sua attività di Sindaco nella città etrusca.
Diverse le ragioni esposte dai grillini locali su quella che definiscono una scelta inopportuna da parte del Sindaco Tidei.
“La prima – affermano – è la più ovvia, i politici di professione (che purtroppo ancora esistono) devono stare lontani dalla conduzione delle aziende sia pubbliche che private. Non è una questione personale, ma una questione di metodo. I politici sono alla ricerca di consenso elettorale e questa ricerca rappresenta un conflitto d’interessi nei confronti delle stesse aziende che amministrano. Per loro il pareggio di bilancio è un obiettivo secondario, anzi spesso è anche un ostacolo. Forse non è il caso di Ciogli, ma una regola questa politica se la vuole dare? Vogliamo decidere una volta per tutte che sono i manager che gestiscono le aziende pubbliche e non i politici?”.
“La seconda perplessità – proseguono – è legata al fatto che non capiamo la ragione per la quale Ciogli sia stato nominato amministratore e quali competenze abbia dimostrato per gestire la situazione disastrata della municipalizzata. Tutto sommato non ci sembra certo il profilo simile a quello di personaggi come Enrico Bondi (il ‘risanatore’ di Parmalat). Dobbiamo forse pensare che sia stata quell’amicizia dichiarata dallo stesso sindaco di Civitavecchia ad averne determinato la sua nomina?”.
“La terza perplessità – vanno avanti – nasce da una mera questione di opportunità. Non è tanto il fatto che Ciogli in questo momento sia indagato, cosa che il sindaco Tidei non poteva immaginare quando lo ha nominato, quanto il destino disastroso della sua giunta che avrebbe dovuto sconsigliarne la nomina. La responsabilità della giunta era comunque sua e, anche se non ha delle responsabilità penali nelle vicende che l’hanno travolta, ha avuto comunque una responsabilità politica. Oppure ci serve solo il bollino della magistratura per valutare l’operato dei nostri amministratori?”.
Per queste ragioni, i grillini locali ritengono non solo che Ciogli si dovrebbe dimettere, ma soprattutto che la sua nomina di Amministratore unico di Città Pulita “appartenga ad una logica vecchia e dannosa che non vorremmo più vedere in futuro”.
Considerazione supportata da una riflessione finale: “Finché le aziende pubbliche saranno viste come trampolini di lancio per raccomandati, come serbatoi di voti o semplicemente come enti di mutuo soccorso per politici trombati, è inutile andare a scomodare aziende di revisione di bilancio internazionali come la Deloitte, per capire e gestire il loro debito. La vera ragione dei nostri disastri italici è semplicemente il profondo disinteresse che la politica nutre per la Cosa Pubblica … tutto sommato paga sempre Pantalone”.