I giovani si interrogano: chi ci guadagna e chi ci rimette con la crisi economica?

CIVITAVECCHIA – Importante momento di confronto, venerdì sera a Civitavecchia, presso la sala conferenze della Compagnia Portuale.
L’occasione l’ha data un coraggioso convegno organizzato dalla locale Federazione Giovanile Comunista d’Italia dall’eloquente titolo: “Crisi Spa – chi ci perde e chi ci guadagna nella crisi economica e finanziaria globale”.
“Già, perchè non è assolutamente vero che la crisi economica impoverisce tutti. Grazie alla crisi c’è chi guadagna, e pure parecchio, a fronte della povertà generale in aumento, della perdita di lavoro, salario e diritti per le classi lavoratrici e dei tagli ai servizi pubblici e sociali che rendono vieppiù impossibili le condizioni di vita per i settori più deboli delle popolazioni europee”, commentano per la Fgci Civitavecchia Mimmo Dieni e Andrea Uccheddu.
“Vladimiro Giacchè – proseguono – noto economista ha risposto alle domande del pubblico presente, composto in larga parte da giovani che volevano approfondire l’argomento e soprattutto conoscere un punto di vista diverso da quello che, quotidianamente, ci viene propinato attraverso un vero e proprio bombardamento mediatico, che ricalca in tutto e per tutto il punto di vista del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Centrale Europea e dei governi dell’Union Sacrèè tra i socialdemocratici e le destre popolari di Merkel, Renzi, Hollande e compagnia cantante. Questi governi e le politiche economiche da loro praticate, tendono infatti a tutelare in primo luogo le banche, i poteri economici e finanziari forti, la grande industria e le multinazionali, a tutto discapito dei reali interessi economici dei popoli e delle nazioni che compongono l’Unione Europea. Le politiche di austerità, l’insistenza di puntare sulla moneta unica, rischiano di portare l’ Europa e con lei il nostro paese al disastro economico. La sinistra deve iniziare a fare piazza pulita di assiomi precostituiti e di false convinzioni per poter effettivamente proporre politiche alternative e non lasciare la Grecia sola in questa battaglia. L’Euro non porta lavoro e ricchezza, l’austerità impedisce un vero rilancio dell’economia deprimendo i consumi ed aggrava il debito dei paesi del sud Europa e dell’area mediterranea. E’ urgente e necessario far conoscere ai popoli europei la sostanza del nuovo accordo TTIP tra U.E. e U.S.A. chefavorisce ancora di più le multinazionali e rischia di distruggere definitivamente il tessuto sociale di aziende ed imprese medie e piccole. E l’Italia è il paese europeo col maggior numero di imprese piccole e medie”.
“I giovani in particolare – concludono Dieni e Occheddu – possono essere la speranza vera per un cambio di direzione generale nelle politiche economiche italiane ed europee. La Fgci di Civitavecchia ha iniziato a praticare questo cammino alternativo che proseguirà nei prossimi mesi con altri incontri e col progetto, attualmente allo studio, di organizzare a Civitavecchia una scuola di politica, congiuntamente ai giovani di Rifondazione Comunista”.