CIVITAVECCHIA – Domenica mattina la sveglia ai civitavecchiesi è stata data dai fischietti e dalle trombette della manifestazione organizzata contro l’inquinamento provocato dai fumi delle navi del porto. Alle 9:30 di ieri infatti i partecipanti si sono radunati dinanzi al Piazzale degli Eventi della Marina per urlare il loro “No” all’inquinamento della città. Manifestazione totalmente cittadina, priva di bandiere politiche e soprattutto per questo ben accolta dalla cittadinanza, nata dall’unione spontanea dei promotori Pierluigi Gorla con i ragazzi del Comitato che si è costituito lo scorso 30 agosto in seguito alle assemblee pubbliche sui fumi del porto. L’evento pubblico sulla pagina facebook appositamente creata aveva visto la prenotazione di oltre duecento presenze a fronte dei circa 53.000 adulti residenti nella città, ma all’atto pratico si sono presentati circa una cinquantina di persone. Avranno sicuramente influito l’ora della sveglia e il fatto che fosse domenica, aggravato dalla triste realtà che si trattasse di una delle ultime, forse proprio l’ultima, domenica d’estate e di mare. Motivatissime le poche decine di presenti hanno indossato in segno di protesta e provocazione mascherine per filtrare l’aria e muniti di fischietti hanno marciato dalla Marina alla Capitaneria di Porto per far sentire la preoccupazione circa la propria salute ma soprattutto quella dei propri figli. Alla domanda: “Cosa l’ha spinta a mobilitarsi per questa manifestazione?”, il promotore principale Pierluigi Gorla ha infatti risposto: “Per loro – indicando un gruppo di bambini – per il loro futuro. Vogliamo o no dargli un’aria un po’ più pulita?”. Il Comitato “Nessun dorma” invece ha partecipato soprattutto per dare un seguito alle assemblee cittadine che sono state fatte durante l’estate, perché, dichiarano: “Il rischio è che dopo i due tavoli tecnici convocati dal Sindaco cada tutto nel dimenticatoio. Bisogna limitare i proclami e passare ai fatti”. Piano piano la città si sta svegliando e l’intento simbolico del corteo era proprio quello di dare la sveglia al paese, letteralmente o meno. La marcia si è fermata davanti agli uffici del Presidente dell’Authority Pasqualino Monti, con il quale hanno ottenuto un incontro per il prossimo 26 settembre. “La qualità della vita è stata sempre bassa a Civitavecchia – afferma un professore presente alla manifestazione – è ora che parta una politica dal basso che cambi i nostri comportamenti per cambiare la logica delle azioni. Serve uno sviluppo dei movimenti di massa contro la crisi e contro l’inquinamento”. “Per una volta lasciamo stare il dio denaro e pensiamo al dio salute” è stato uno degli slogan più gettonati durante la marcia. Il messaggio principale che i cittadini hanno voluto lanciare è che la città è loro, non dei politici, non delle istituzioni, ma dei cittadini, così come è loro il porto e il diritto alla salute. “Civitavecchia si sta svegliando” significa che sta prendendo coscienza del fatto che non si può più accettare passivamente quello che viene detto “al popolo” e che bisogna pretendere di ottenere quello che spetta di diritto, ad esempio una buona qualità dell’aria. Ironia della sorte, il corteo ha finito per manifestare sotto la scia grigia dei fumi di una nave proprio al fianco della Capitaneria di Porto. Le mascherine sono quindi servite, speriamo a questo punto che sia servita anche la marcia!
Francesca Ivol