CIVITAVECCHIA – Convinti sostenitori tre anni fa, strenui oppositori oggi. E l’idillio che fu tra il Sindaco Moscherini da una parte, i suoi ex assessori Alessio De Sio e Fabiana Attig dall’altra, trova l’apice della rottura quest’oggi nell’esposto che il movimento Freedom ha pesentato alla Corte dei Conti, al Ministero Economia e Finanza, Ragioneria dello Stato, Ispettorato Generale di Finanza Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica e all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sulla delibera di privatizzazione dei servizi pubblici locali. Un provvedimento che, come spiegato questa mattina nel corso di una conferenza stampa, viene ritenuto in primo luogo illegittimo in tutta la sua procedura, oltre che a foriero di possibili drastici licenziamenti tra il personale delle muncipalizzate cittadine e di fallimento economico delle attuali Holding.
Durissima la disanima della Coordinatrice di Freedom Fabiana Attig nell’illustrare le ragioni che li hanno indotti a presentare questo esposto. “Per quale ragione il comune prosegue impeterrito nell’impegnare i propri dirigenti a firmare bandi ed atti palesemente illeggitimi? Cosa spinge Palazzo del Pincio a violare apertamente tutte le norme amministrative ed urbanistiche? – si domanda – Perché Moscherini si diletta nelle polemiche, sciocche e francamente deprimenti, con vari esponenti politici senza mai entrare invece nel merito delle vere questioni che attengono l’interesse della collettività? Rispondere a tali quesiti non è difficile. L’ex reuccio del porto gioca ad alzare polveroni per mascherare la sua totale incompetenza e proseguire, nel contempo, sulla strada della non trasparenza”.
“Come forza politica – ha aggiunto – sentiamo il senso di responsabilità verso tutti i cittadini, oltre che di far conoscere gli errori del comune, di contribuire a far correggere quegli aspetti che non rispettano la lagge. Per queste ragioni abbiamo presentato a suo tempo un esposto ben circostanziato, sulla procedura di privatizzazione dei servizi pubblici. La politica del fare, così come tanto ama declamare Moscherini, deve basarsi, come prima cosa, sul rispetto delle regole. Non si possono chiedere sacrifici ai cittadni, nè si può domandare loro di osservare scrupolosamente gli ambigui provvedimenti del Pincio, se poi lo stesso comune non riesce (o forse non vuole) essere rispettoso di leggi e regolamenti”.
“Per tale motivi – ha concluso – auspichiamo che l’iniziativa intrapresa da Freedom sia presa in esame da chi di dovere così da ristabilire finalmente, quella legittimità amministrativa nell’ineteresse dei cittadini e della città”.