CIVITAVECCHIA – Nessuna sorpresa stamattina in Consiglio comunale, dove la richiesta presentata dall’opposizione di annullare la delibera 71 dello scorso 2 agosto, con cui l’Amministrazione comunale ha dato il via alla privatizzazione dei servizi pubblici è stata nettamente rbocciata. Di fatto si è replicata nei numeri l’assise di ieri, con la mozione presentata dalla minoranza, presente con soli 5 elementi, respinta dai 17 della maggioranza, che hanno dunque sposato in toto la linea del Sindaco Moscherini e il progetto Holding. Proprio il primo cittadino è stato chiaro nel ribadire, come già fatto ieri nel corso del convegno organizzato dalla Cgil con Guglielmo Epifani, come il ricorso alle holding e la vendita del 60% dei servizi pubblici ai privati sia indispensabile, a suo dire, per il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. “In questo modo non licenzieremo nessuno – ha chiosato Moscherini – ed eviteremo di portare i libri contabili delle nostre municipalizzate in Tribunale per decretarne il fallimento. E’ evidente che solo l’apertura ai privati può scongiurare questo pericolo”. Tesi contestata energicamente dall’opposizione che ha parlato senza mezzi termini di patrimonio pubblico svenduto, di qualità dei servizi destinati a peggiorare e di assoluta impossibilità, senza una maggioranza pubblica nelle quote delle Holding, di scongiurare aumenti indiscriminati delle tariffe. Ed il Capogruppo del Pd Marco Piendibene, consapevole del voto contrario del Consiglio comunale, è stato chiaro nell’affermare come la battaglia andrà avanti, annunciando il ricorso ad un referendum cittadino. “L’unico antidoto – ha sottolineato – contro questo scempio”. E il proseguimento della mobilitazione è stato annunciato anche dai Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Caiazza, Di Marco e Barbera. “Prendiamo atto della avvenuta bocciatura, da parte del consiglio comunale di Civitavecchia, della mozione presentata dalla minoranza con la quale si chiedeva la revoca della delibera 71 – affermano in una nota congiunta – Dopo aver completato l’iter di legge connesso alle agitazioni sindacali nei servizi di pubblica utilità, riteniamo, a questo punto inevitabile ricorrere alla mobilitazione in difesa dell’occupazione, dei diritti dei lavoratori e di quelli generali dei cittadini. Nei prossimi giorni, di concerto con le categorie interessate, decideremo le opportune forme di lotta. Nel mentre, nell’apprendere, nella riunione odierna, della volontà dei consiglieri di minoranza di promuovere un Referendum popolare cittadino per impedire la privatizzazione selvaggia dei servizi, ci dichiariamo disponibili ad essere tra i promotori e sostenitori dello stesso”.
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