“Hcs/Csp: un disastro annunciato”

CIVITAVECCHIA – Quanto sta accadendo in queste ore sul fronte HCS/CSP ha davvero dell’incredibile. Dopo ben tre anni nei quali l’assessore Savignani e il suo fido Micchi hanno letteralmente brancolato nel buio, se non uscire periodicamente con improbabili proposte risolutive alla crisi HCS che non solo hanno avuto l’effetto di paralizzare o quantomeno rallentare la produttività dell’azienda partecipata causando ulteriori danni erariali con le perdite pari a svariati milioni di Euro accumulate nel contempo, ma di fatto impedendo qualsiasi confronto sui piani industriali che avrebbero consentito un rilancio economico e naturalmente garantito la salvaguardia integrale dei livelli occupazionali e salariali, ecco il coniglio dal cilindro. Grazie alle geniali intuizioni manageriali ora ci ritroviamo con una nuova newco a capitale minimo di legge e quindi con capacità quasi nulle di investimenti, che impone ai dipendenti dicktat di stampo coercitivo degni di una dittatura sudamericana ai quali si aggiungono notifiche verbali in strada alla faccia del rispetto sia della persona e soprattutto della dignità del lavoratore. Il tutto sbandierato e spacciato come la tanta auspicata soluzione al problema delle partecipate che, ovviamente e non poteva essere altrimenti, è stato ereditato da quei cattivoni del PD. Spacciando il tutto come la risoluzione decisiva dell’annoso problema HCS.
Quello che invece si guardano bene dal menzionare è l’enorme debito accumulato in questi ultimi tre anni, cresciuto a dismisura per l’arrogante e inconcludente gestione autarchica di Cozzolino & C., frutto di una mancanza assoluta di conoscenza delle nozioni più semplici riguardanti le gestioni aziendali e in particolari quelle comunali. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, a cominciare dalla percentuale più bassa di tutto il Lazio per quanto riguarda la raccolta differenziata e a finire dalla sporcizia e dal degrado urbano che nemmeno nelle favelas più remote è dato a vedere.
Ci domandiamo come, in mancanza di piani industriali adeguati che dubitiamo essere stati diciamo predisposti ma perlomeno ipotizzati, si intenda evitare che tra uno o due anni questa nuova entità non stia nelle stesse condizioni di chi l’ha preceduta. La salvaguardia dei livelli occupazionali si persegue attraverso piani di rilancio con ottimizzazione della produttività e soprattutto con investimenti proporzionati agli obiettivi prefissati. Non basta cancellare i debiti pregressi, ricattando decine di creditori che ricordiamo sono a maggioranza imprese locali a forte rischio di chiusura con inimmaginabili conseguenze sui livelli occupazionali ed reddituali di molte famiglie, come del resto non basta creare una nuova società per ripulire il proprio fallimento imprenditoriale. Questo e molti altri altri sono gli interrogativi che ci poniamo di fronte all’ennesimo pastrocchio di questa giunta, la quale dimostra di essere totalmente all’oscuro del significato della parola “concertazione” alla base di ogni rapporto tra cittadini e amministrazione pubblica.
Bene ha fatto il nostro gruppo consigliare ad evidenziare in modo incisivo, durante il recente Consiglio Comunale, la netta contrarietà a questo modus operandi, passato con una maggioranza esigua a testimoniare le forti difficoltà dovute alle tensioni e alle rese dei conti interne di questa amministrazione.
Così, dopo i NAS alla Marina per il vergognoso episodio dello sversamento abusivo , pagina nera della tristissima estate d’antoniana , ieri anche i Carabinieri hanno varcato il portone del Pincio per le doverose verifiche su quella che rischia di diventare la Caporetto di questa giunta.
Lo sosteniamo da tempo e ancora una volta temiamo di avere ragione. Purtroppo per noi e per tutti i Civitavecchiesi, il prezzo da pagare nei prossimi anni sarà altissimo.

Dario Bertolo – Referente commissione lavoro Pd Civitavecchia
Enrico Leopardo – Segretario Pd Civitavecchia
Marco Piendibene – Capogruppo Pd Civitavecchia
Rita Stella – Consigliare Pd Civitavecchia
Marco Di Gennaro – Consigliere Pd Civitavecchia