CIVITVECCHIA – Polemica ancora aperta dopo la pubblicazione del bando di vendita ai privati delle quote di Hcs. E critiche che continuano a piovere all’indirizzo del Sindaco Moscherini, contro cui si scaglia anche la Cgil Fp, parlando di “atteggiamento che non mostra rispetto per la volontà popolare, non considera minimamente la necessità di un momento di giusta riflessione sulla opportunità di limitare il controllo dell’Ente pubblico sulla gestione, qualità e costi dei servizi pubblici e apre grandi dubbi sulla tenuta occupazionale delle Sot”. “Per dare una prima risposta all’arroganza e alle scelte dissennate dell’Amministrazione” il sindacato invita tutti i lavoratori a partecipare alla assemblea pubblica cittadina contro la privatizzazione dei servizi pubblici locali indetta per lunedì 20 giugno dalle ore 16,30 presso l’aula consiliare Pucci.
Non è tenera con il Primo cittadino nemmeno Futuro e Libertà, che riflette in questo modo sulla vicenda: “La paura è che Moscherini stia cercando di anticipare i tempi, in maniera furbesca, al fine di poter mettere le mani su un cospicuo gruzzolo che lo aiuterebbe a coprire i troppi fallimentari buchi di bilancio comunale e delle aziende di proprietà del Comune e presentarsi l’anno prossimo come una vergine vestale – afferma il Presidente locale Massimiliano De Cinti – Non possiamo accettare che ancora una volta questa Amministrazione umili i cittadini, come fa tutti i giorni. I civitavecchiesi meritano qualcosa di più di queste patacche di amministratori pronti solo a cercare sedie, strapuntini e poltrone. Non ci sarà più neanche il bisogno di andare in Grecia per vedere le conseguenze di un default finanziario, perché al collasso economico e finanziario ci sta lentamente trascinando il pifferaio magico. Al Sindaco e alla Giunta chiediamo di fermarsi se veramente vogliono bene, come loro dicono, a Civitavecchia e ai suoi abitanti”.
Interviene infine sull’interpretazione della normativa europea in tema di privatizzazioni dei servizi pubblici l’ex Consigliere della Prima Circoscrizione Luca Scotto, secondo il quale la Direttiva dell’Ue non inficia l’esito del referendum italiano. “Forse al Comune l’attuale maggioranza, a dispetto dell’esito referendario, avrà pensato di potersi basare sulla normativa europea che è di rango superiore ad una semplice legge ordinaria italiana – afferma Scotto – Ma il punto è che la stessa direttiva Bolkestein dice che i singoli Stati membri devono stabilire quali siano i servizi a scopo economico e quelli non a scopo di lucro, quest’ultimi non possono essere privatizzati. La stessa direttiva non ha mai detto che la gestione dell’acqua è un servizio a scopo economico, di lucro. Al capo primo, disposizioni generali, art.2, campo di applicazione della direttiva Bolkestein, comma 2, si dice espressamente che la presente direttiva non si applica ai servizi non economici di interesse generale. Quindi con il recente referendum si è stabilito che l’acqua non è un servizio economico di interesse generale ma è un bene pubblico e non può essere privatizzato. Non c’è una norma italiana che dice dell’acqua come di un servizio economico generale. In assenza di norme di riferimento e di caos legislativo, penso che l’unica volontà da seguire sia quella popolare lo dice la Costituzione la sovranità appartiene al popolo, al di là della data della delibera e del bando. Ci vuole un po’ di buon senso politico di ritirare tale bando perché va contro la volontà popolare, la volontà dei civitavecchiesi, e contro un principio sacro ossia l’acqua è un bene di tutti su cui nessuno ci può guadagnare. E poi basta pensare che il privato sia meglio del pubblico, se si mettono uomini capaci è dimostrabile che il pubblico è meglio del privato e tanti paesi europei l’hanno capito quando hanno visto le bollette alle stelle”.
E intanto, dopo la pubblicazione del bando, anche la Rappresentanza sindacale unitaria dei dipendenti del Comune ha deliberato in data odierna di sospendere le attività di contrattazione con l’Amministrazione Comunale e procederà nei prossimi giorni alla convocazione di una assemblea di tutti i lavoratori del Comune per valutare le iniziative da intraprendere contro la decisione dell’Amministrazione.