CIVITAVECCHIA – Ascom e commercianti cercano soluzioni contro gli eccessi della movida al Ghetto. Punto di ritrovo ormai abituale dei giovani civitavecchiesi nei mesi invernali, piazza Fratti vive da tempo nelle ore serali gravosi disagi e problemi: dagli schiamazzi al degrado e alla sporcizia della piazza, passando per la zona pedonale costantemente violata e invasa dalle auto.
E così nella giornata di ieri la Confcommercio ha convocato una riunione in accordo con i rappresentanti dei pubblici esercizi che insistono nella zona del Ghetto, al fine di condividere strategie che potessero migliorare la qualità dei servizi offerti alla propria clientela e nel contempo ridurre i disagi procurati indirettamente.
“In modo del tutto autonomo e condiviso – come riferisce il presidente dell’Ascom Vincenzo Palombo -hanno pertanto stabilito di provvedere ad una migliore e più puntuale pulizia delle aree di pertinenza esterne ma anche limitrofe al fine di mantenere il miglior decoro possibile, a tal proposito l’associazione si è fatta carico di chiedere alla municipalizzata città pulita una collaborazione maggiore sia in termini di risorse umane da mettere in campo sia in termini dia attrezzature quali maggior numero di contenitori per la spazzatura etc. etc”.
Una serie di misure sono state decise anche per limitare gli schiamazzi e i rumori molesti, quali la riduzione ulteriore dei livelli sonori oltre quanto già previsto dalle normative vigenti e l’affissione affiggere all’esterno dei locali di cartelli che invitino i clienti ad osservare un comportamento rispettoso del vivere civile. Inoltre si è valutata l’ipotesi di istituire un servizio d’ordine comune per garantire la maggiore sicurezza possibile sia all’interno che all’esterno dei locali a tutti coloro che frequentano la movida cittadina.
“Ritenendo che gli sforzi condivisi dagli operatori siano il segnale migliore per garantire una serena e pacifica convivenza di tutti i cittadini delle aree interessate – conclude Palombo – si auspica che l’Amministrazione Comunale, prendendo atto di ciò, voglia collaborare nelle sedi e nei modi che essa stessa riterrà opportuni.