Garcia: “Quando mi sono insediato la Seport era già sull’orlo del fallimento”

garciaCIVITAVECCHIA – Il passivo c’è. E la situazione precaria dell’azienda non l’ha potuta negare nemmeno il Presidente Garcia che, dopo gli attacchi sulla gestione della Seport piovuti negli ultimi giorni, ha voluto dire la sua attraverso una conferenza stampa convocata presso la sede della società portuale cui ha preso parte anche il Responsabile amministrativo Umberto De Angelis. “Riteniamo che un periodo di cassa integrazione, a turno in modo che non gravi solo su alcuni dipendenti, sia necessario per riportare il bilancio almeno in pareggio e trovare soluzioni per incrementare la produttività – ha esordito Garcia – La nostra azienda ora conta 64 dipendenti mentre nel 2008, quando mi insediai, erano 74 con un fatturato di 6 milioni e 800 mila euro, sull’orlo del fallimento”. I problemi della Seport, secondo Garcia, sarebbero quindi a monte e andrebbero individuati nella precedente gestione. “Fino ad agosto del 2008 – ha aggiunto -furono fatte dalla gestione precedente una ventina di assunzioni a tempo indeterminato necessarie solo per lavori stagionali. Io non ho assunto nessuno e forse qualcuno ce l’ha con me anche per questo, ma nonostante ciò abbiamo un organico sovradimensionato per scelte sbagliate fatte prima del mio ingresso nell’azienda. In un anno, tra il 2008 e il 2009, abbiamo ridotto i costi di 1 milione e 100 mila euro ma la spesa per il personale è del 52%, veramente eccessivo. La situazione è precipitata nei mesi estivi da giugno in poi, dove si lavora di più, questo perché l’idea del rifiuto è cambiata: ora è una risorsa e le navi da crociera si sono dotate degli strumenti per renderli tali, per non parlare della discarica di Civitavecchia che è una delle più care d’Italia, 170 euro a tonnellata. Ed è stato anche annunciato un incremento”.
Ed il futuro, secondo Garcia, non è per nulla roseo. “Il 2010 si chiuderà quindi con 600 mila euro di ricavi in meno e occorre tener presente che Seport usufruisce ora del monopolio all’interno del porto; nel 2013 il monopolio scadrà e dovremo avere qualcosa da offrire. Per questo abbiamo bisogno di nuove tecnologie che purtroppo hanno anch’esse un costo e molto elevato”.
L’auspicio finale espressa da Garcia è che sulle difficoltà della Seport “non ci sia una strumentalizzazione politica”.