Frascarelli: “Non ci resta che piangere”

CIVITAVECCHIA – La nostra sempre più disgraziata e sfortunata (soprattutto negli ultimi tre anni e mezzo) città non perde colpi soltanto sotto l’aspetto della vivibilità complessiva, del degrado, dell’occupazione e dell’economia. Purtroppo, il declino appare inarrestabile anche su altri importanti aspetti che sono rappresentativi del livello di vita di una comunità. Non voglio tornare sul nulla, ai limiti del patetico, rappresentato da un cartellone di iniziative estive nemmeno degne di un quartiere periferico di un paesino del terzo mondo proposte viceversa nella città dove si trova il maggior posto crocieristico italiano. Voglio, invece, affrontare un argomento sul quale pochi si soffermano, ma che riveste un’importanza fondamentale nella qualità della vita di una comunità. Parlo dello sport. Ricordo che solo venti anni fa, Civitavecchia veniva portata ad esempio a livello nazionale per l’eccellenza ottenuta in tantissime discipline sportive, sia a livello di singoli che di squadre. Allora, ma anche fino a pochi anni fa, le società sportive avevano al loro fianco amministrazioni comunali in grado di supportarle e sostenerle anche economicamente per fare in modo che riuscissero a portare avanti al meglio sia le loro attività di carattere sociale, che quelle di carattere agonistico. Ciò avveniva nei momenti delle cosiddette “vacche grasse”, quando l’amministrazione direttamente contribuiva a finanziare lo sport locale (cosa che, peraltro, avviene ancora in realtà limitrofe), sia nei momenti di difficoltà nel bilancio comunale, quando però gli amministratori si facevano carico di sollecitare sponsorizzazioni alle società medio-grandi che operano nel territorio. Nel corso degli ultimi anni tutto ciò si è perduto. Le società sportive locali riescono a malapena a mantenere le categorie che hanno raggiunto con enormi sacrifici, spesso sono costrette a rinunciare ai campionati (vedi la pallavolo maschile la scorsa stagione con la rinuncia alla serie B), sempre più spesso affrontano stagioni al ribasso, con unico obiettivo quello della salvezza. Da Palazzo del Pincio, da chi dovrebbe fungere come guida e stimolo per lo sviluppo dell’attività sportiva, che, vale la pena di ricordarlo, riveste uno straordinario aspetto sociale, si ascolta solo un assordante silenzio. Intanto c’è chi a Civitavecchia sta facendo enormi profitti senza lasciare nulla alla comunità. E il bello, anzi il brutto, è che chi dovrebbe rappresentare quelle che sono le esigenze sociali, di vivibilità della comunità, assiste in silenzio. Purtroppo, anche in questo contesto, i Cinque Stelle, non hanno nulla da dire. Intervengono solo per minacciare querele laddove il loro ruolo dovrebbe essere quello di saggi intermediari ed ottimi risolutori. Il nostro vice sindaco, anziché innescare sterili polemiche, si occupi dell’emergenza abitativa della nostra città, in virtù di una delega che forse ha dimenticato di avere. Si impegni per dare un tetto ed una vita degna di tale nome a chi (nostri concittadini) è costretto a dormire in macchina. E, richiamando alla memoria il sit-in di protesta sotto Palazzo del Pincio, si scusi con i suoi cittadini per l’atteggiamento di fuga precipitosa che assunse. Non si amministra con le paventate denunce. Non si gestisce la “cosa pubblica” per vessare i contribuenti. Si governa per aiutare chi vive nel disagio, per offrire un sostegno e dare qualche speranza di una vita migliore a chi oggi il destino ha voltato le spalle. E si ricordi che anche tutto il mondo sportivo merita rispetto, un mondo fatto di impegno e disciplina con un’enorme ricaduta sociale.

Giancarlo Frascarelli – Vice coordinatore Forza Italia Civitavecchia