CIVITAVECCHIA – “Quello del rovistaggio non è un problema di razzismo o di etnie, ma di inciviltà”. Così l’Assessore alle Politiche del Verde, Giancarlo Frascarelli, torna a intervenire sul problema che più fa discutere in questi giorni in città. “Anche ieri – afferma – giorno di festa, ho continuato le mie perlustrazioni e puntualmente ho individuato gruppi di nomadi che rovistavano nei cassonetti, nella fattispecie in via Terme di Traiano, in prossimità di Villa Albani. Mi sono appostato, li ho osservati e ho avuto conferma di quanto possono sporcare con il loro comportamento. Ho anche documentato il tutto fotograficamente, Quindi, se la sporcizia è aumentata a dismisura non si può addebitare all’amministrazione comunale né a Città Pulita la colpa di tutto questo”.
“La battaglia pertanto continua, ed è una battaglia di civiltà che nulla ha a che fare con il razzismo, per quanto qualcuno abbia scomodato questi termini. Il problema che è sentito dai cittadini, che mi fermano a decine, è in primo luogo quello della sporcizia che si crea nelle aree dove sono i cassonetti dopo il passaggio di queste squadre; in secondo luogo, queste persone per rovistare nei cassonetti li danneggiano, asportando i coperchi e rendendoli in molti casi inservibili; infine, ci sono categorie di cittadini, come le persone anziane, che avvertono la presenza di soggetti che rovistano nei cassonetti come una minaccia alla loro sicurezza. Io stesso, del resto, nei miei sopralluoghi mi sono imbattuto anche in una persona che brandiva una grossa asta di ferro, e ho preferito allontanarmi. Anche un collega assessore si è trovato dopo aver chiuso il suo locale, alle 4 di mattina, quattro persone infilate nei cassonetti a Boccelle. Pregherei quindi di lasciar stare poemi e belle parole che non si quantizzano in nulla se non nella ricerca di un po’ di visibilità. Perciò chiedo a tutti la collaborazione, segnalando alle forze dell’ordine questi casi nel momento in cui avvengono. Chi organizza queste cellule che vanno a rovistare nei cassonetti deve sapere che gli amministratori e le forze dell’ordine si stanno adoperando per far sì che questi fenomeni cessino di esistere. Se poi si vuole dar vita a forme di recupero, alle quali potremmo far partecipare anche coloro che stanno rovistando ormai da settimane nei cassonetti di Civitavecchia, ciò deve avvenire secondo progetti approvati, con rispetto della dignità delle persone, dell’ambiente e soprattutto della legalità”.