“Forno crematorio: Cozzolino e compagni sono ormai al capolinea”

CIVITAVECCHIA – La vicenda del costruendo Forno Crematorio sta ulteriormente esasperando il rapporto tra i liberi cittadini che interrogano un amministrazione che li rappresenta e quest’ultima, la quale non solo appare sorda e livorosa verso qualsiasi contributo esterno, che riguarda la salute e l’ambiente, ma soprattutto si mostra ulteriormente come esempio della anti democrazia, bloccata dentro stanze chiuse a difendere una procedura amministrativa, che ormai si manifesta agli occhi di tutti come un colabrodo.
L’ennesima illegittimità di un diritto di superficie concesso da un Dirigente, in chiara violazione dei poteri del Consiglio Comunale, sommata a bugie su bugie, smentite poi dai fatti, come l’autorizzazione paesaggistica, la gara anomala, un parere ambientale della Regione e Città Metropolitana che non si capisce se c’è e cosa dice, evidenzia un Sindaco e la sua ciurma ormai sul ponte di una nave che sta inesorabilmente affondando, trascinando con se i diritti di ogni cittadino. Cittadino che cerca di comprendere in regime democratico, con trasparenza e partecipazione, come si sta realizzando un’opera della collettività, la quale di per se è sicuramente opportuna e rispettosa dei principi di laicità e diritto delle proprio corpo oltre la morte. Un Cozzolino che sembra arroccato in un fortino dove i suoi concittadini sono solo nemici da ignorare o contrastare, addirittura negando atti pubblici o non pubblicando quello che per legge deve essere portato a conoscenza di tutti. Questa vicenda del Forno Crematorio, indipendentemente da come vada a finire ha segnato ormai non solo un solco insanabile tra amministrazione e Città, ma è anche espressione di una vicenda che ha fatto emergere le ipocrisie e le contraddizioni che serpeggiano internamente alla stessa maggioranza. Un consigliere di maggioranza che prima va in strada a raccogliere le firme per il referendum poi si trincea dietro i banchi votando contro il referendum stesso. Oppure un Capogruppo che ammette che il suo dirigente ha sbagliato e soprattutto commesso un presunto falso in atto pubblico, per poi chiudersi occhi, orecchie e bocca ed avallare un’opera che ormai perde pezzi di legalità e legittimità giorno per giorno. O ancora, come un dirigente del servizio urbanistico che non esprime parere, anzi si defila sul titolo autorizzativo emesso dalla Giunta senza la sua firma, che viene surrogato da una Segretaria tuttologa. Su questa vicenda si potrebbe continuare all’infinito, ma resistere, resistere ed ancora resistere, è l’unico assunto che contraddistingue questo manipolo di incapaci, il cui operato più passa il tempo più produce danni alla comunità. Nel frattempo per Cozzolino e seguaci, puntare il dito contro l’avversario, evocare i danni in capo ad altri, sembra l’unica attività che riescono a compiere.
Quest’opera pubblica che di per sé opportuna e segno di civiltà nel progresso dei tempi, mostra sempre di più come Civitavecchia sia amministrata da un Sindaco ed Assessori assolutamente inadeguati che neanche riescono a fare della autocritica, risorsa per correggere errori e chiedere scusa a cittadini. Supponenza associata ad arroganza, produrrà sulla vicenda del Forno Crematorio un danno erariale alla Città di Civitavecchia che ricorderemo nei prossimi 10 anni, ma quello che importa è affidarsi a quei leoni da tastiera che della denigrazione altrui ormai ne hanno fatto un professione di basso livello umano e politico.
Il PD, nell’affermare che sarà sempre portatore di diritti della collettività in regime democratico, auspica che la Città Civile, fatta di persone che ogni giorno vivono una realtà ambientale già pesante, sappia ribellarsi e contrastare questa ulteriore fonte di inquinamento perpetuo, la quale non solo compromette ulteriormente la salute non solo degli abitanti delle zone circostanti, ma evidenzia ancor di più l’immagine di una Civitavecchia già allo stremo per i danni da inquinamento atmosferico.

Enrico Leopardo – Segretario Pd Civitavecchia