Fondi Enel, Tidei al M5S: “E’ il Governo bellezza”

CIVITAVECCHIA – L’On. Marietta Tidei torna ad accusare la Giunta Cozzolino dopo l’accordo Comune-Enel. “La tanto decantata differenza di comportamento dell’attuale amministrazione a 5 Stelle rispetto a quelle precedenti si è dissolta come una bolla di sapone – afferma la deputata Pd – Per non parlare poi di quell’indipendenza dai poteri forti, tanto millantata in campagna elettorale, che si è rivelata oggi essere una foglia di fico, utile solo ad accaparrarsi la poltrona di sindaco. L’atteggiamento dei pentastellati è davvero paradossale: hanno sempre spergiurato che non avrebbero mai preso un soldo dall’Enel e dall’Autorità portuale, e oggi stanno facendo l’esatto contrario. Alla faccia della coerenza, del programma elettorale, dei tanti video sui social network e non solo, il sindaco ha chiuso un accordo con l’Autorità portuale che ben si è guardata, una volta passata all’incasso (l’inserimento di Monti nella terna perla Presidenza dell’A.P., inviata dal Sindaco al Ministero) di mettere in campo i 2 milioni di euro che avrebbe dovuto versare entro novembre: come a dire, passata la festa, gabbato lo santo. Su Enel, poi, il paradosso è ancora più lampante. Il tutto condito da tante bugie visto che si vuol far passare la nuova convenzione sottoscritta come un’attualizzazione di una convenzione passata”.
“E che fine hanno fatto gli attivisti – si domanda la Tidei – tra cui l’attuale Assessore all’Ambiente, che definivano le passate convenzioni come macchiate di sangue? La verità è venuta a galla: l’amministrazione a 5 Stelle riuscirà a salvare il bilancio comunale solo grazie ai soldi dell’Enel. Al sindaco chiediamo il coraggio di togliersi la maschera dell’ipocrisia che indossa da quando si è candidato, di metterci la faccia e di ammettere che su tante cose ha sbagliato: al primo punto del nuovo accordo c’è il riconoscimento esplicito della legittimità dei 17 milioni versati da Enel nel 2012-2013, legittimità che il M5S ha sempre contestato. Oggi per ottenere altri soldi da Enel arriva a riconoscere la legittimità di quei versamenti. Solo gli stolti non cambiano idea ma quanto meno dovrebbe chiedere scusa per gli insulti agli avversari politici”.
“Quanto ai suoi assessori – conclude – che ora festeggiano e prendono lo stipendio con i soldi dell’Enel, avremmo voluto avere in mano una Polaroid solo qualche anno fa, quando, seduti dall’altra parte, gridavano ‘il carbone ci costa un morto al giorno’ e tiravano monetine per protestare contro le convenzioni sottoscritte con quella stessa Enel che oggi gli eviterà di dichiarare la bancarotta della città. Qualcuno direbbe: è il Governo, bellezza”.