Eolico a Civitavecchia, la FIOM: “Serve un progetto industriale che investa sulle imprese locali”

CIVITAVECCHIA – Il piano per realizzare l’eolico a largo di Civitavecchia è stato depositato al Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) ed è il momento di programmare per tempo il processo di transizione ecologica che interesserà il territorio di Civitavecchia. La sollecitazione arriva dalla FIOM VGIL Civitavecchia-Roma Nord-Viterbo, che traccia una prima analisi del progetto.

“Lo studio di fattibilità che ci è stato presentato è realizzato da esperti del settore, le attività previste sarebbero un mix tra manutenzioni di tipo navale e da centrale elettrica e ci risulta che abbia già i patrocini del Comune di Civitavecchia e della Regione Lazio. Il percorso ministeriale adesso prevede l’istituzione di tavoli tecnici per la valutazione, approvazione e realizzazione del progetto – commenta in una nota la FIOM – Per la transizione energetica di TVN e per mettere in sicurezza i posti di lavoro serve un progetto industriale che cresca parallelamente al declino produttivo della Centrale Enel. In attesa di capire con certezza quanti posti di lavoro garantirebbe a regime l’eolico, va detto che siamo alla prima importante tappa di un percorso obbligato per tutti i progetti legati alla transizione: arrivare a questo punto ed arrivarci anche con una sostanziale unità del territorio nelle sue varie espressioni sia sociali che istituzionali, non era affatto scontato”.

Sul piano generale resta il nodo del rapporto che la transizione deve avere con il salto tecnologico che gli impianti da rinnovabili implicano. “Bisogna creare le condizioni per mettere al centro la qualità delle lavorazioni che si è in grado di garantire – aggiunge la FIOM – invece della competizione sul minor prezzo possibile, e bisogna farlo partendo da un tessuto industriale locale in prevalenza mono-committente e cresciuto in regime di appalti e subappalti: è ciò che intendiamo quando rivendichiamo il coinvolgimento del territorio chiedendo la guida del Governo. In più andrà chiarito qual è il contributo anche economico delle Istituzioni a un processo che non può essere lasciato soltanto ai privati. Per esempio, sull’offshore, perchè solo manutenzione? A Civitavecchia ci sono tutte le competenze anche per costruire e assemblare le piattaforme galleggianti”.

La FIOM invoca quindi attenzione per un percorso esposto a molteplici interessi: “Bisogna continuare ad avere la massima attenzione per essere pronti a difenderlo. Si chiude una pagina e se ne apre una nuova, come sempre andremo avanti”.