Enel, De Paolis e Scilipoti: “Pretendiamo rispetto”

CIVITAVECCHIA – “Lo abbiamo detto chiaro e tondo ad Enel e al Governo: non abbiamo nulla da concertare, pretendiamo rispetto. Quello che sta avvenendo, infatti, senza il dovuto coinvolgimento delle parti sociali e delle Istituzioni, è una progressiva e verticale diminuzione di attività della centrale. Sempre in perfetta autonomia Enel ha anche avanzato la richiesta di trasformare due gruppi per portarli alla alimentazione a gas, non curante del grave impatto occupazionale che ciò comporterebbe”.

A dichiararlo in una nota congiunta i Consiglieri Regionale Gino De Paolis e Comunale Patrizio Scilipoti, entrambi presenti all’incontro di ieri sera sul futuro della centrale Enel.

“Questo è un film già visto dunque – proseguono – che non intendiamo rivedere. Non è concepibile infatti che si decida sulla testa dei lavoratori, sia quelli impiegati ad oggi nella centrale sia l’indotto. Questa città e la sua gente hanno già dato tutto, condizionando il proprio futuro e la propria vocazione. Civitavecchia avrebbe potuto scegliere un destino diverso, magari turistico, invece è divenuta la città con ben tre centrali di produzione elettrica. Ha pagato un prezzo altissimo per questa scelta, avvenuta sotto la promessa di sviluppo e occupazione stabile che non si sono mai realizzate. Oggi, mentre si va verso il 2025, anno in cui l’alimentazione a carbone sarà abbandonata su tutto il territorio nazionale, occorre da parte di Enel serietà e rispetto. Così come da parte del Governo e della Regione serve una presa di posizione chiara, perché nessuno, sia esso il mercato o l’interesse privato, può pensare di non aver nulla da restituire al territorio che ha sfruttato e spolpato”.

“Serve un piano di riconversione – concludono de Paolis e Scilipoti – una strategia che tenga conto degli anni di servitù. Così si esce dal carbone. E’ un tema che ci riguarda tutti ed è per questo che cercheremo massima unità, tra le persone, i sindacati e rappresentanti di tutte le categorie coinvolte e le parti politiche”.