CIVITAVECCHIA – L’emergenza idrica che ha investito praticamente mezza città può dirsi risolta; e l’intervento della task force attivata per risolvere la mega falla nella conduttura in zona Casale Ciccognale è stato quanto mai tempestivo oltre che efficace, sebbene attuato in una zona assolutamente impervia. Su questo hanno voluto porre l’attenzione stamattina i rappresentanti di Comune, Hcs e Civitavecchia Infrastrutture nel corso di una conferenza stampa svoltasi all’Aula Cutuli per fare il punto sulla crisi idrica di questa giorni e, soprattutto, sulle critiche di inefficienza ricevute da più parti.
“Ci siamo trovati in presenza di un evento che, per le sua entità, non si registrava in città da circa 40 anni – ha esordito il Presidente di Hcs Massimo Boschini – e che si è verificato su un tratto di condotta già di per sé critico e in una zona praticamente inaccessibile, se non con mezzi cingolati, in cui le abbondanti piogge di questi giorni hanno reso ancora più difficile gli interventi di riparazione. Credo quindi che il lavoro svolto dalla task force sia stato quanto mai efficace, avendo lavorato a ritmo continuo per cinque giorni in condizioni veramente estreme”. Quaranta nel complesso gli uomini impiegati, tra operai e tecnici; tutti entrati in azione, ha tenuto a precisare il tecnico del Comune Massimiliano Steri, a pochissime ore dallo scoppio della conduttura. “Siamo stati avvisati del guasto alle 5 del mattino – ha spiegato – e dopo appena 3 ore siamo stati in grado di individuare il punto del danno lungo una conduttura che si estende per 20 km, in zone veramente impervie e inaccessibili. Il fronte della frana si estendeva 350 metri in lunghezza e 60 in larghezza e si sono resi necessari come noto quattro interventi, dal momento che, riparata la prima falla, ci siamo trovati di fronte una seconda grande perdita 500 metri più a monte, che ha interessato sia la conduttura di Hcs che quella dell’Oriolo. Il lavoro degli operai è stato ininterrotto, per questo dico che abbiamo svolto un lavoro egregio e di meglio non si poteva fare”.
“Contestualmente – ha spiegato per il Comune Massimo Mecucci – abbiamo provveduto a mettere in campo tutte le autobotti disponibili, ottenendo rinforzi da Tarquinia, Tolfa, Albano Laziale, dalla Protezione civile, dall’Esercito e dalla Polizia provinciale per un totale di 11 autobotti che hanno effettuato circa 250 interventi al giorno, garantendo al tempo stesso l’approvigionamento idrico all’ospedale. Un numero altissimo sebbene, come comprensibile, non sia stato possibile soddisfare tutte le richieste”.
Ma come mai ancora stamattina diverse abitazioni non ricevevano l’acqua? “Perché nonostante l’intervento di riparazione è stato concluso ieri si è reso necessario del tempo per rendere nuovamente potabile l’acqua, dal momento che la conduttura si era intrisa di fango. Abbiamo dovuto disinfettarla con il cloro e soltanto quando le qualità organolettiche erano a livelli di legge è stata possibile erogarla nelle cisterne. Ulteriori ritardi, nella giornata di oggi, possono essere riconducibili invece al fatto che i serbatoi di numerosi condomini hanno bisogno di alcune ore per ricaricarsi, per questo ritengo che nella giornata di oggi in tutti i rubinetti cittadini dovrebbe ritornare l’acqua”.
Il disservizio, insomma, si può considerare superato, ma di certo non il rischio che una situazione simile possa ripetersi. “Quello che ci preoccupa – ha sottolineato Massmiliano Steri – è che il terreno di Casale Ciccognale è argilloso e dal punto di vista idrogeologico alquanto instabile. Il vento di tramontana di questi giorni, inoltre, potrebbe provocare ora, o nei prossimi mesi, ulteriori fratture. Per questo stiamo svolgendo un’attività di monitoraggio sul terreno”.
Un aspetto, quest’ultimo, su cui si è concentrato il Presidente di Civitavecchia Infrastrutture Salvatore Steri, che ha spiegato come tra le priorità dei prossimi mesi, già programmati dall’azienda, ci sono interventi di consolidamento della condotta da Canale Monterano a Poggio Paradiso, oltre al potenziamento dell’impianto di sollevamento con le cosiddette “pompe intelligenti”. Piccolo particolare, però, non si sa ancora con quali soldi saranno effettuati questi lavori. “Cercheremo di reperire le risorse necessarie attraverso la Comunità Europea – ha spiegato Steri – la Regione e la Provincia, con cui abbiamo già concordato un incontro la prossima settimana”. Nel frattempo, proprio al fine di recuperare risorse utili, il Comune ha già avviato l’iter per richiedere lo stato di calamità naturale.