E’ stato davvero utile defenestrare Roberta Galletta?

Ma quale vantaggio ha portato al Sindaco Tidei e alla sua maggioranza la defenestrazione di Roberta Galletta? Forse la domanda su cui ci si dovrebbe interrogare è proprio questa, considerata la polveriera che si è innescata dopo il ritiro delle sue deleghe. La disputa su chi fra Primo cittadino e l’ormai ex Assessore abbia ragione la trovo a dire il vero insensata e, soprattutto, poco lungimirante. A rigore di logica ci sarebbe poco da disquisire: la nomina di un Assessore è basata su un rapporto strettamente fiduciario con il Sindaco; quando viene meno questa fiducia da che mondo è mondo la nomina viene ritirata; la storia politica cittadina, più o meno recente, è infarcita di casi analoghi. Sotto questo aspetto Tidei non si è comportato di certo fuori dai canoni. Né si può negare che il “casus belli” dello scontro con la Galletta, ovvero la sua clamorosa retromarcia sull’Aia a Tvn, sia stato uno scivolone piuttosto imbarazzante; anche se, questo andrebbe maggiormente sottolineato, dettato da una onestà intellettuale che dovrebbe rappresentare un valore aggiunto all’interno dell’Amministrazione.
Il punto, però, è che la discussione sul “principio” andrebbe sostituita con una sulla “opportunità” di questa defenestrazione. Era così indispensabile salvare l’onore? Io non credo che se Tidei, pur censurando il comportamento della Galletta, le avesse ribadito piena fiducia per il suo operato e le sue qualità umane avrebbe manifestato un segno di debolezza; semmai avrebbe fortificato la propria autorevolezza. Non per una sorta di buonismo o inclinazione al perdono di imperiale memoria, ma semplicemente perché avrebbe dimostrato che anche le critiche e le differenti posizioni all’interno della sua Giunta non rappresentano comunque un ostacolo a quel principio di cambiamento che la sua coalizione di governo ha posto come primo obiettivo nelle elezioni dello scorso anno, ricevendo non a caso il giusto consenso dagli elettori. Perché quella esigenza di forte discontinuità con il passato è stata la chiave della vittoria di Tidei, ma sotto questo aspetto la delusione di molti cittadini comincia chiaramente a serpeggiare.
Il macigno di debiti e disastri lasciati dalla Giunta Moscherini, che nella inevitabile fretta di mettere le indispensabili toppe toglie lucidità all’azione politica, può rappresentare una attenuante ma non una giustificazione.
Rimuovere Roberta Galletta, peraltro infierendo così pubblicamente sulle sue capacità personali, era davvero indispensabile? Ma soprattutto, quali vantaggi ha portato? I risultati, al momento, sono la perdita dell’unica rappresentante femminile in Giunta (con una sentenza del Tar sulla rappresentanza di genere nell’esecutivo che attende risposte), la mancanza di una persona dotata di grande passione, energia ed entusiasmo all’interno dell’Amministrazione, la rimozione di quel prezioso collante col mondo ambientalista e della sinistra che hanno avuto un ruolo determinante nel ballottaggio del 2012, ed ora nuovamente in posizione di forte distanza dal Sindaco, una frattura sempre più netta e dolorosa con il principale sindacato cittadino, nonostante la Cgil abbia pubblicamente sostenuto la coalizione Tidei alle elezioni dello scorso anno, e una rottura tra la stessa Cgil e il Pd come mai accaduto in passato.
La defenestrazione della Galletta, oltre all’ennesimo giovane divorato dal centrosinistra, non rappresenta semplicemente l’estromissione di un assessore, ma la perdita di preziosi alleati in questa difficilissima sfida amministrativa in cui è impegnata la Giunta Tidei.
Insomma, ne valeva davvero la pena?

Marco Galice